16 Ottobre 2018

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Italia Medaglia d’Oro Olimpica

di: Redazione Kitesurfing

ITALIA, MEDAGLIA D’ORO STORICA AI GIOCHI OLIMPICI GIOVANILI

Sofia Tomasoni conquista la prima medaglia d’oro nella storia del kiteboarding.Intervista alla giovane campionessa italiana Sofia Tomasoni, in esclusiva per il Portale Kitesurfing.it

Sofia Tomasoni

Il kiteboarding femminile italiano continua a sorprendere nel panorama internazionale. Dopo l’exploit di Francesca Bagnoli nel freestyle, Sofia Tomasoni è riuscita in un’impresa storica aggiudicandosi la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici Giovanili (YOG) di Buenos Aires 2018.

Il percorso è stato tutt’altro che semplice, ma la giovane promessa del kitesurf italiana è riuscita a superare tutti gli ostacoli proclamandosi prima campionessa del mondo giovanile in Brasile nel 2017 e poi riconfermandosi nella prima tappa di qualificazione a Dakhla, in Marocco, dove è riuscita a strappare un biglietto per Buenos Aires.

Con un tale palmares si è presentata a Giochi Olimpici Giovanili con una grande pressione sulle spalle perché considerata come una delle favorite.

Ma vediamo da vicino come ha vissuto quest’esperienza… come e perché si è avvicinata al TT racing, e come ha fatto a diventare la migliore in questa disciplina.

Sofia Tomasoni Olimpiadi

Allora Sofia, da quanto tempo pratichi la disciplina del TT racing?

“Faccio TT racing da circa un anno e mezzo, da quando è iniziata la selezione per le olimpiadi”.

Cosa ne pensi di questa disciplina, cosa facevi prima e perché la hai scelta?

“Prima facevo freestyle e poi sono passata al TT racing perché c’era questa opportunità delle olimpiadi e perché è comunque una bella disciplina. Può sembrare noiosa ma ha i suoi aspetti interessanti, tecnici, tattici ed è più complicata di quello che sembra”.

Buenos Aires (Argentina) 14 ottobre 2018 III Youth Olympic Games – Giochi olimpici giovanili. SOFIA TOMASONI medaglia d’oro nel Kiteboard – Donne al Club Nautico San Isidro. © foto di Simone Ferraro

Quali sono le tappe che hai dovuto affrontare per qualificarti ai giochi olimpici giovanili?

“Mi sono qualificata all’europeo dove bisognava arrivare primi e basta per poter qualificare la nazione, oppure fare tra i primi quattro al mondiale ed io sono riuscita a qualificare l’Italia agli europei di febbraio in Marocco”.

Come ti sei preparata a questa competizione?

“Mi sono preparata a questa gara allenandomi tutto l’anno ed ho passato un mese a Cagliari con tutta la squadra velica delle olimpiadi e con il tecnico federale Simone Vannucci”

Cosa è successo nelle prime regate?

“I primi giorni è stato tutto molto difficile, sono successe delle cose che mi hanno un po’ rallentata, la gara è diventata sempre un po’ più in salita però sono sempre rimasta al secondo-terzo posto”.

Quali sono stati i punti chiavi del tuo successo?

“Non mollare mai”.

Raccontaci la finale, come sei passata dal terzo al primo posto?

“Nella finale ero prima, ma poi avevo troppo vento e non sono riuscita a saltare un ostacolo e sono dovuta tornare indietro e mi hanno passato due ragazze (Poema Newland e Nina Font), ero terza. Poi alla fine Nina, la spagnola, per lo stesso problema non è riuscita a prendere l’arrivo ed è dovuta tornare indietro e l’ho superata e sono passata seconda ed ho finito la gara seconda. Ma la ragazza davanti a me (Poema Newland) aveva preso una penalità perché aveva fatto cadere la tedesca”.

Ora tutto è finito e sei la campionessa olimpica, come ci si sente?

“Ci si sente benissimo perché è una soddisfazione dopo tutti gli sforzi. Insomma ho lavorato per due anni per questo obiettivo e raggiungerlo vuol dire che quando ci credi tutto arriva. È stato un lavoro di squadra con i miei coaches, con tutti quelli che mi hanno supportata, gli sponsor e la mia famiglia, e quindi poterli anche ripagare di una soddisfazione del genere è un bel traguardo”.

Un ringraziamento particolare a Sofia Tomasoni per la sua disponibilità, ed alla World Sailing, all’International Kiteboarding Association (IKA) e alla TT:R per l’ottimo lavoro svolto per dar luce a questa nuova disciplina !

Tutte le foto appartengono all’organizzazione dei Giochi Olimpici Giovanili (YOG) di Buenos Aires 2018.

Articolo redatto da Simone Timpano per Kitesurfing.it

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Sofia Tomasoni

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Il percorso è stato tutt’altro che semplice, ma la giovane promessa del kitesurf italiana è riuscita a superare tutti gli ostacoli proclamandosi prima campionessa del mondo giovanile in Brasile nel 2017 e poi riconfermandosi nella prima tappa di qualificazione a Dakhla, in Marocco, dove è riuscita a strappare un biglietto per Buenos Aires.

Con un tale palmares si è presentata a Giochi Olimpici Giovanili con una grande pressione sulle spalle perché considerata come una delle favorite.

Ma vediamo da vicino come ha vissuto quest’esperienza… come e perché si è avvicinata al TT racing, e come ha fatto a diventare la migliore in questa disciplina.

Sofia Tomasoni Olimpiadi

Allora Sofia, da quanto tempo pratichi la disciplina del TT racing?

“Faccio TT racing da circa un anno e mezzo, da quando è iniziata la selezione per le olimpiadi”.

Cosa ne pensi di questa disciplina, cosa facevi prima e perché la hai scelta?

“Prima facevo freestyle e poi sono passata al TT racing perché c’era questa opportunità delle olimpiadi e perché è comunque una bella disciplina. Può sembrare noiosa ma ha i suoi aspetti interessanti, tecnici, tattici ed è più complicata di quello che sembra”.

Buenos Aires (Argentina) 14 ottobre 2018 III Youth Olympic Games – Giochi olimpici giovanili. SOFIA TOMASONI medaglia d’oro nel Kiteboard – Donne al Club Nautico San Isidro. © foto di Simone Ferraro

Quali sono le tappe che hai dovuto affrontare per qualificarti ai giochi olimpici giovanili?

“Mi sono qualificata all’europeo dove bisognava arrivare primi e basta per poter qualificare la nazione, oppure fare tra i primi quattro al mondiale ed io sono riuscita a qualificare l’Italia agli europei di febbraio in Marocco”.

Come ti sei preparata a questa competizione?

“Mi sono preparata a questa gara allenandomi tutto l’anno ed ho passato un mese a Cagliari con tutta la squadra velica delle olimpiadi e con il tecnico federale Simone Vannucci”

Cosa è successo nelle prime regate?

“I primi giorni è stato tutto molto difficile, sono successe delle cose che mi hanno un po’ rallentata, la gara è diventata sempre un po’ più in salita però sono sempre rimasta al secondo-terzo posto”.

Quali sono stati i punti chiavi del tuo successo?

“Non mollare mai”.

Raccontaci la finale, come sei passata dal terzo al primo posto?

“Nella finale ero prima, ma poi avevo troppo vento e non sono riuscita a saltare un ostacolo e sono dovuta tornare indietro e mi hanno passato due ragazze (Poema Newland e Nina Font), ero terza. Poi alla fine Nina, la spagnola, per lo stesso problema non è riuscita a prendere l’arrivo ed è dovuta tornare indietro e l’ho superata e sono passata seconda ed ho finito la gara seconda. Ma la ragazza davanti a me (Poema Newland) aveva preso una penalità perché aveva fatto cadere la tedesca”.

Ora tutto è finito e sei la campionessa olimpica, come ci si sente?

“Ci si sente benissimo perché è una soddisfazione dopo tutti gli sforzi. Insomma ho lavorato per due anni per questo obiettivo e raggiungerlo vuol dire che quando ci credi tutto arriva. È stato un lavoro di squadra con i miei coaches, con tutti quelli che mi hanno supportata, gli sponsor e la mia famiglia, e quindi poterli anche ripagare di una soddisfazione del genere è un bel traguardo”.

Un ringraziamento particolare a Sofia Tomasoni per la sua disponibilità, ed alla World Sailing, all’International Kiteboarding Association (IKA) e alla TT:R per l’ottimo lavoro svolto per dar luce a questa nuova disciplina !

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