KITESURF IN KENYA

Il Kenya è tra le prime dieci destinazioni da visitare nel 2016, secondo la consueta classifica stilata dalla prestigiosa pubblicazione inglese di viaggi Rough Guides, edita da Penguin Random House, uno degli editori leader europei.
La graduatoria pone il Kenya in nona posizione a livello globale e in prima posizione nel Continente Africano, scalzando per la prima volta il Sudafrica.
La classifica tiene conto delle bellezze naturali, dei servizi, della sicurezza e di altre facilities per il turista di oggi. Sicuramente la parte da leone in Kenya la fanno i parchi nazionali, la loro natura e la loro fauna. Recentemente infatti la nazione africana ha vinto il premio mondiale della WTO (World Tourism Organization) in questa particolare categoria. Ma nel computo finale della classifica di Rough Guides hanno contato anche le splendide spiagge di Diani e Watamu, considerate tra le migliori dell’Africa, e le mete ricche di storia e di evocazioni.

Anche i servizi e il lusso dei lodge del Maasai Mara e degli hotel della capitale Nairobi hanno giocato un ruolo molto importante.
“Essere tra le prime dieci mete del mondo per questa guida prestigiosa è un onore e allo stesso tempo uno stimolo – ha detto il Ministro del Turismo del Kenya Najib Balala – una pubblicità positiva che sarà d’aiuto nel nostro progetto di rilancio del settore”.
Rough Guide infatti abbina anche alle bellezze del territorio, il bisogno che ha una destinazione di essere riscoperta e rilanciata. Infatti il primo posto di quest’anno è anche simbolico: vi è stato messo il Nepal che ha sì meraviglie uniche al mondo come il tetto del mondo Himalaya, ma avendo anche subito un gravissimo terremoto ha bisogno del turismo per riprendersi. Tra le altre nazioni che precedono il Kenya, si segnalano Cuba, Colombia, Albania, El Salvador e Giordania.

Una giornata tipo in Kenya

Verso mezzogiorno finalmente entra il Kaskasi, vento tipico della stagione monsonica che va da novembre alla fine di marzo con un’intensità di 20-25 nodi con direzione side on sinistra rispetto alla spiaggia.

È tempo di tirare fuori tavole e ali ed entrare in acqua per le prime session sotto lo sguardo curioso e le grida concitate dei cosiddetti “beach boys”, ragazzi africani che passano tutto il tempo in spiaggia a cercare di vendere ai turisti ogni sorta di manufatto, escursioni e alloggi.

Ormai dopo giorni di chiacchierate all’ombra delle rocce dove cercano di ripararsi dalla calura condividendo bottiglie d’acqua e sigarette li conosco tutti: John, Limone, Carletto, Cocacola, Barcelona, Tony, Jesus, etc. Vengono dalle baracche assemblate dentro la foresta e lungo la Turtle Bay che porta ai villaggi di Watamu e Tamboni.

Molti di loro parlano discretamente l’italiano appreso dagli stessi turisti e spesso si lanciano nei modi di dire dialettali delle varie regioni sghignazzando complici.

Vivono con pochi centesimi al giorno mangiando polenta, riso e verdure. La maggior parte ha frequentato solo la scuola primaria finanziata dal governo, quindi subito il lavoro in spiaggia per sbarcare il lunario. Per me che vivo nel resort sono una divertente compagnia e soprattutto uno dei modi più efficaci per scoprire com’è la vita della gente comune qui in Kenya.

Abbigliamento

L’abbigliamento richiesto in genere e’ leggero, di cotone, molto pratico. Questo va bene in diverse occasioni, per andare al ristorante, per la passeggiata e per lo shopping. Sulla spiaggia massima liberta’, ma attenzione perche’ il nudismo e’ vietato sia sulle spiagge che in tutti i luoghi pubblici. Capi di abbigliamento in tessuto sintetico, nylon e similari non sono molto gradevoli da portare con il clima equatoriale del Kenya. Le sere sono talvolta fresche o addirittura fredde. Si rende pertanto necessario qualche capo piu’ pesante, soprattutto in corso di safari. Per entrare nelle moschee indossate indumenti maschili e femminili confacenti a luogo sacro ed evitate abiti che lascino nude le spalle, calzoncini corti e minigonne. Si entra a piedi nudi o solo con le calze. Le scarpe vanno lasciate all’esterno.

Valuta

La moneta locale è lo scellino del Kenya (Ksh) pari a circa 0,020 Euro. Lo scellino kenyota è diviso in 100 cents. Le banconote hanno tagli da 5, 10, 50 cents. Il valore dello scellino è soggetto a fluttuazioni consistenti negli ultimi tempi e pertanto è meglio verificare il valore prima della partenza. 

Sussiste il divieto di esportare o importare valuta locale, mentre la valuta straniera dovrebbe essere cambiata solo nelle banche o negli uffici cambio degli alberghi autorizzati. Si può importare valuta estera senza limitazioni, riesportandola qualora non venga spesa, con l’avvertenza che all’ingresso del Paese bisogna dichiarare l’importo totale sull’apposito modulo e quindi occorre consegnarlo. 

Le carte di credito più diffuse sono in genere accettate in tutto il Paese.

Popolazione

Sono intorno a 70 le tribù e circa 30 i principali gruppi etnici, suddivisi in 4 ceppi linguistici (Bantu, Nilotici, Paranilotici e Cushitici) che oggi vivono in Kenya. Ma in questa terra gli insediamenti umani si perdono nella notte dei tempi, dal momento che proprio qui sono stati rinvenuti alcuni tra i più antichi reperti umani. Nel passato gli insediamenti erano dislocati soprattutto lungo le coste.

All’interno vivevano invece i Masai, popolazione nilotica dedita alla pastorizia, probabilmente predominante in quei territori quando, a metà ‘800, giunsero i colonizzatori inglesi. Il loro impatto con gli europei fù devastante.

Decimati (i Masai e il loro bestiame) dalle malattie importate dagli europei, il rifiuto di collaborare con la Corona spinse gli inglesi a deportarli nel Sud del Paese e in Tanzania, dove vivono ancora oggi.

Le etnie predominanti sono adesso quelle Bantu dei Kikuyu e dei Luhya. A differenza di quanto capita in altri paesi del Terzo Mondo, in Kenya la popolazione vive in grande maggioranza nelle aree rurali (circa quasi l’80%).

La capitale, Nairobi, è la città più popolosa del Paese. Altri importanti centri urbani sono Mombasa, principale porto del Paese, Kisumu, importante porto e centro industriale sulle rive del Lago Vittoria, e Nakuru.

La popolazione, in rapida crescita, ha superato i 30 milioni di abitanti, divisi, all’incirca in 22% Kikuyu, 14% Luhya, 13% Luo, 12% Kalenjin, 11% Akamba, 6% Guisi, 6% Meru, 15% Masai, Turkana, Nandi e altri nomadi, 1% asiatici, europei e arabi. L’Aids rappresenta un grave problema per il Paese dove si contano 2,2 milioni di persone malate o sieropositive. Il tasso di scolarizzazione, definito come la percentuale della popolazione con età superiore ai 15 anni che sa leggere e scrivere, è relativamente alto, attestandosi attorno al 78% circa (86% uomini; 70% donne).

Clima

Il Paese è attraversato e tagliato letteralmente a metà dalla linea dell’Equatore. Per questo motivo gode di un clima abbastanza stabile e nell’insieme gradevole e sano, meno caldo, forse, di quanto si pensi. Le giornate sono generalmente soleggiate e le notti piacevolmente fresche. 

Il periodo ideale per visitare il Kenya va da agosto a marzo, cioè dalla fine del mese delle piogge, che iniziano ad aprile e si concludono a luglio. Come si può notare il periodo migliore corrisponde all’inverno europeo. Luglio è il mese più fresco. Molto buono anche il periodo che va da luglio a ottobre. Maggio e giugno sono i mesi più piovosi dell’anno.

Carta Meteo aggiornata per tutto il continente africano

Disposizioni sanitarie e vaccinazioni

L’OSM (Organizzazione Mondiale della Sanità) non prevede alcun obbligo di vaccinazioni per i turisti che si recano in Kenya. Come misura precauzionale è però consigliabile una profilassi antimalarica. Nonostante non siano obbligatorie nessuna delle vaccinazioni sopra citate, è consigliabile prima della partenza recarsi dal proprio medico curante il quale suggerirà a ognuno quale tipo di profilassi sia più adatta. 

Anche in presenza di tutte le precauzioni esiste un rischio minimo di contrarre la malaria. Per ogni sintomo di stato febbrile che si manifesti entro sei settimane dal rientro del viaggio è consigliabile consultare il proprio medico curante e, eventualmente, il centro specializzato più vicino. 

Occorre inoltre ricordare che si può nuotare con sicurezza in mare e nei villaggi o alberghi turistici, ma è meglio evitare ogni contatto con l’acqua dei laghi e fiumi e delle cisterne scoperte a causa del rischio di contrarre bacilli di bilarzia, parassiti, tifo e dissenteria. 

E’ buona regola anche partire dal tramonto indossare capi di abbigliamento a manica lunga e pantaloni lunghi, di usare repellenti specifici sulla pelle e di dormire con le zanzariere.

Fuso Orario

L’ora locale kenyota corrisponde al tempo medio europeo (MET, Middle European Time). Rispetto all’Italia bisogna calcolare due ore in più quando in Italia vige l’ora legale.

Shopping

I turisti riceveranno a ogni angolo di strada inviti ad acquistare oggetti curiosi da parte di venditori ambulanti. Prima di contrattare, è buona regola informarsi nei negozi e si potranno così fare dei buoni affari. 

I turisti comprano volentieri il cesto Kiondo, fatto di sisal e intrecciato a mano. Vengono fatti da anziane donne Kikuyu. Ottimi gli oggetti intagliati nella pietra saponaria, verdite e malakite che costituiscono souvenir piuttosto interessanti. Molto belli ed esotici sono i gioielli in argento, corallo, ambra e oro. Batik, parei e stoffe variopinte, moltissimi i negozi con annesse sartorie per farvi in un giorno un regalo personalizzato come abiti, tovaglie, cuscini e quant’altro. 

Ma il vero re dello shopping è il legno. Con l’ebano, teak, canfora e altro troverete scolpiti animali, statue, bastoni, maschere etc. per tutti i gusti e dimensioni. L’apertura dei negozi è dalle ore 08.00 alle ore 17.30. Il prezzo va sempre contrattato.

Lingua

La lingua ufficiale è lo swahili. L’inglese è la seconda lingua ufficiale e con questa ci si può far capire dappertutto. Molto personale dei villaggi e hotel (soprattutto a Malindi) parla un po’ italiano. Naturalmente chi conosce anche qualche parola in swahili è ben accetto. 

Fotografia

Il Kenya è una delle grandi destinazioni dei fotografi. La grande varietà di paesaggi, persone, natura e storie creano incomparabili opportunità fotografiche. Per i fotografi specializzati un viaggio in Kenya è l’opportunità di una vita. Venite preparati ed equipaggiati adeguatamente per sfruttare il vantaggio di un ambiente ideale per la fotografia. Portate con voi molte pellicole. I rullini di buona qualità sono disponibili a Nairobi e in altre grandi città, ma potreste non riuscire a trovarli durante i safari in aree remote. 

Per la mattina presto, il tardo pomeriggio e altre condizioni di luce bassa, è meglio avere dell’ASA/ISO 200,400 o anche pellicola più veloce, ma per le condizioni di buona luce diurna è sufficiente pellicola a velocità ASA/ISO 50/100. Si raccomanda una macchina fotografica 35 mm SLR, con lenti intercambiabili. Portate lenti a fuoco lungo (uno zoom 80 mm-200 mm è meglio) per la fotografia degli animali selvatici, mentre lenti 35-70mm sono buone per i paesaggi. Per condizioni di luce piena può essere utile un filtro UV. Chi ha interesse nei fiori e negli insetti dovrebbe portare con sé una macro. 

Alcune compagnie di safari forniscono sostegni per macchine fotografiche su tettuccio. Portate una macchina fotografica solida e una borsa-kit per far fronte agli spostamenti. Per la polvere saranno necessarie una spazzola e un soffietto. Se avete una videocamera digitale o Hi-8 portatevi molte cassette, batterie a lunga durata e adattatori per i ricaricatori. Molti hotel hanno attrezzature per la ricarica. E’ anche importante un binocolo, sia per gli avvistamenti quotidiani di animali selvatici che per cogliere le migliori opportunità fotografiche.

Mance

Le mance non sono obbligatorie in Kenya. Alle guide, agli autisti, ai camerieri e allo staff degli hotel potete dare mance a vostra discrezione. Si consiglia comunque di non lasciare mance alte, in quanto lo stipendo medio di un kenyota è di circa 50 70 euro al mese. 

Inoltre non è consigliato lasciare caramelle ai piccoli perché c’è un media altissima di carie. Una cosa molto utile è quella di portare penne e quaderni.

Servizi Postali

Il Kenya ha un ottimo servizio postale, sia per la posta locale che per quella internazionale. Nella maggior parte delle città ci sono uffici postali e cassette delle lettere. Molti negozi presso i lodge turistici e negli hotel vendono francobolli. 

Ci sono tariffe differenti per le lettere a seconda del peso e per la posta aerea; per le cartoline a seconda della dimensione. Servizi di spedizione pacchi sono disponibili negli uffici postali più grandi.

Attività Bancarie e Commerciali

La maggior parte delle attività commerciali in Kenya sono aperte da lunedì a venerdì, con alcune aperte anche il sabato. Gli orari di apertura sono in genere dalle ore 09.00 alle 17.00, con un’ora di pausa pranzo dalle 13.00 alle 17.00. Gli sportelli bancari sono aperti dalle ore 9.00 alle 15.00, dal lunedì al venerdì. Alcune filiali aprono anche al sabato dalle 9.00 alle 11.00. 

Molte banche oggi sono attrezzate con sportello ATM aperto 24 ore. Le filiali degli istituti bancari presso glia aeroporti Jomo Kenyatta (Nairobi) e Moi International offrono servizio forex 24 ore al giorno.

Internet

Il Kenya ha buoni servizi di provider Internet. Molti hotel e lodge offrono servizio e mail e internet. Nella maggior parte delle città ci sono molti centri privati e cyber-café che offrono accesso e-mail e internet.

Il nostro consiglio è quello di acquistare presso l’aeroporto una scheda sim dati, dove avete due possibilità ho utilizzarla con un altro telefono per sfruttare il tethering per creare in hot spot, oppure inserite la scheda all’interno del vostro telefono dove potete avere tutti i sistemi internet registrati con il vostro numero telefonico italiano.

Il costo di un buon pacchetto internet è di circa 25 dollari

Telefono e chiamate

Il Kenya ha una buona rete di collegamenti telefonici, satellitari e per i cellulari. Questa rete si sta espandendo e si stanno introducendo cavi a fibre ottiche. La maggior parte degli hotel e dei lodge offrono servizi telefonici e fax internazionali. Nelle città principali anche i centri privati di telecomunicazione dispongono di servizi internazionali. 

Se avete un telefono portatile potete utilizzare la rete cellulare che copre la maggior parte delle città più grandi e delle aree turistiche. 

Quando si chiama il Kenya il prefisso internazionale è +254 più il codice dell’area locale.

ATTENZIONE le chiamate telefoniche dall’Italia sia quando rispondiamo che quando chiamiamo hanno un costo medio che si aggira oltre i 5 euro a minito

Elettricità

L’alimentazione elettrica in Kenya è di 220/240 V, a 50 Hz. Le spine sono quadrate a tre punti. Se pensate di portare un caricatore da videocamera o qualsiasi altro strumento elettrico, portate anche adattatori di voltaggio e di spina, dove necessario.

Il Kenya e i Safari

Il Kenya è un Paese di grandi estremi e tipici contrasti deserto e nevi alpine, foreste di pianura e montagne, boscaglie di acacia e praterie, vasti laghi di acqua dolce e una superba costa bagnata dall’oceano Indiano.

Nel complesso lo si considera una versione in miniatura di tutto il continente africano.

Potete organizzare il Vostro Safari o prima di partire dall’Italia oppure direttamente sul posto.

La scelta del Safari incide sopratutto dalla qualità dello stesso, attenzione ai Beach Boys che vi propongono safari a prezzi esorbitanti, pertanto prima di scegliere il Safari giusto per voi, fate prima una ricerca dettagliata di ciò che volete vivere.

Gli spot del Kenya

Nonostante il Kenya è una nazione enorme gli spot rinomati per la pratica del kitesurf non sono moltissimi ecco la lista dei più importanti

  • DIANI
  • MALINDI
  • CHE SHALE
  • PARCO MARINO
  • SARDEGNA DUE
  • TURTLE BEACH
  • WATAMU

Clicca nel menu per scoprire gli spot nel dettaglio, oppure utilizza la mappa interattiva per scoprire ciò che è di tuo interesse, kiteschool, spot, accommodation e moltissimo altro ancora

Consigli

Qual’è il miglior periodo per andare in Kenya? Sempre!

In Kenya fà caldo tutto l’anno. Comunque c’è il periodo delle piogge che và da metà aprile fino a tutto giugno, in cui la temperatura potrebbe scendere sotto i 25° nella costa e aggirarsi attorno ai 15° all’interno (Nairobi e dintorni). In questo periodo (grandi piogge) può capitare di trovare pioggia tutti i giorni; un’altro periodo dove è possibile “bagnarsi” è ottobre/novembre (piccole pioggie). Il bello di questi periodi è il verde lussureggiante dappertutto. 

Da tenere d’occhio i Monsoni, infatti da aprile a novembre soffia il “Kusi” un vento da Sud-Est fresco che è portatore di alghe e detriti per cui il mare in questo periodo non è brillante; da dicembre a marzo soffia il “Kaskazi” dalla parte opposta e caldo, quindi il mare è calmo e limpido come mai avete visto prima.

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