13 Novembre 2012

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Mirco Babini e l’esperienza olimpica

di: Redazione Kitesurfing

Cari Amici, mi sento dal cuore di inviarvi questa lettera.

Ci tengo a condividere quanto vissuto in questi ultimi due anni e soprattutto in maniera intensa nell’ultimo periodo.
Non possiamo saltare di gioia per quello è successo, ma dobbiamo guardare avanti ed al potenziale che il Kitesurf ha dimostrato di aver anche quando non era in status Olimpico.
Non mischiamoci con chi  fa affari poco “sportivi” e rimaniamo quelli che vivono lo sport con il cuore e la passione per il mare.
Ora piu’ che mai uniti e rivolti al futuro.
Pensiamo positivo.
Saluti a tutti
Mirco

Dun Laoghaire (Ireland) 11/11/2012
Mirco Babini
IKA Executive Committee <Treasurer>
International Kiteboarding Association


La nostra storia rimarrà indelebile…

Bene , voglio iniziare questa lettera con una parola positiva perché nonostante il risultato ne siamo usciti più forti.
Un percorso lungo che è iniziato molto tempo fa con un sogno, con un progetto, costruendo pian piano i presupposti sui quali
costruire una disciplina che ha quanto di più spettacolare si possa avere, sin dalla riunione generale IKA di Parigi nel
dicembre 2009 si parlava di tante cose per il futuro fra le quali la possibilità di arrivare allo status Olimpico.
Nel novembre 2010 nel corso dell’AGM ISAF ad Atene presentammo il progetto Kiteboarding RIO 2016, un’idea ambiziosa
che suscitò molto “rumore” fra le aule piene di persone che non sapevano affatto cosa fosse; nonostante tutto le domande si
susseguivano e l’interesse aumentava e già allora i membri presenti guidati da Markus Schwendter che rappresentavano la
IKA , la Classe Kiteboard Internazionale, dimostrò solidità e professionalità ed una visione al futuro ben definita.
Il risultato fu importante, ne uscì una submission votata positivamente dove lo status Olimpico per RIO 2016 venne descritto
< Board “OR” Kiteboard > …… .. potrebbe passare inosservato e cosi lo è stato per il mondo windsurf, ma non per noi che
iniziammo a lavorare ancora più forte per arrivare pronti all’AGM 2011, dove venne riconfermato lo status con una aggiunta
alla descrizione nel medesimo rigo : Board “OR”/“ AND” Kiteboard ; la cosa ha preso sempre più forma ed il movimento
mondiale del Kiteboard Racing nel 2011 è cresciuto in maniera esponenziale in tantissimi paesi, la classe IKA programma un
2012 ricco di regate, un regolamento sempre più definito e le regate Racing sono ogni volta con più regatanti, il “sound”
positivo rimbalza in ogni angolo del pianeta ed a maggio nel Mid Year Meeting ISAF a Stresa succede qualche cosa di “strano” ,
(per noi è stata magia per qualcun altro errore!) ed il Kiteboard ottiene in Consiglio la maggioranza dei voti dando cosi lo
status Olimpico assoluto sia maschile che femminile al Kiteboard, ma aimè eliminando una disciplina come il windsurf;
personalmente penso che la classe RSX non rappresenta il windsurf e forse era proprio quello che volevano dare, un segnale
di rinnovo! …ma su questo aspetto non voglio spendere parole. Rispetto il windsurf da windsurfista quale sono.
Non avrebbero mai e ridico mai dovuto mettere una scelta di questa genere, o kite o wind…… !!
Su questo aspetto l’ISAF ne è responsabile. Dopo maggio ovviamente c’e’ stata una accelerazione notevole a livello mondiale,
la pressione è aumentata e le energie anche in termine di risorse umane son state coinvolte a tutti i livelli; il campionato del
Mondo organizzato a Cagliari ad ottobre è stato il coronamento e l’espressione del Kiteboard Racing ai massimi livelli
dimostrando la giusta maturità in termini agonistici e tecnici e soprattutto la potenzialità futura e lo spettacolo, 200
partecipanti da 5 continenti e oltre 40 nazioni sono numeri stellari. Il lavoro portato avanti dalla IKA e da molte Classi
Nazionali membre è stato importantissimo guardando ogni aspetto inerente il programma agonistico nelle varie discipline e
di ricerca e sviluppo da parte di molte aziende che hanno iniziato ad investire sul futuro olimpico della classe Formula Kite.
Arriviamo al fatidico momento dell’ AGM ISAF di Dublino, qui si voterà per la conferma del kiteboard nel council grazie ad
una serie di submission presentate da alcune federazioni per riaprire il caso windsurf/kiteboard anche in virtù di una causa
legale indetta dalla Classe RSX alla ISAF. Sono decine invece le submission da votare in generale e la maggior parte del tempo
nelle varie riunioni si parla solo di kiteboard, incredibile, si approvano tutte le richieste inerenti le regole di classe, format,
event, equipment etc.etc… poi la sub. 20 di riaprire il caso con almeno il 75% del Council NON passa, e anche dopo questa
battaglia il Kiteboard permane il suo status Olimpico oltre che essere meglio strutturato grazie ai regolamenti approvati
durante tutta la settimana. Il Consiglio ISAF è formato da tutti i rappresentanti delle varie nazioni suddivisi in gruppi, i
rappresentati dei comitati tecnici, i 7 vicepresidenti ed il presidente vedono il Kiteboard Olimpico.
Solamente l’ Assemblea Generale, forte numericamente ( mai successo prima cosi numerose! ) per via delle votazioni
presidenziali del quadriennio prossimo, ha voluto e potuto esprimere il suo parere sulla mozione presentata dal Giappone,
Isarele ed HongKong e supportata da altri paesi, quali la Tunisia, Cipro ed i paesi del Sud America con capo cordata il Brasile
oltre a qualche altro piccolo stato emergente. Mai in cento anni era stato impugnato l’Organo Supremo per una decisione
presa dal Consiglio ISAF.
Ora c’è stato il “ribaltone”, certamente non con un voto tecnico ma politico, sicuramente ci saranno delle ripercussioni a
livello internazionale anche in virtù che oltre 40 nazioni hanno votato a favore del Kiteboard, la decisione brucia, si sperava
di arrivare alla mozione “DUE” presentata dalla Federazione Francese di aver entrambe le discipline sia Kiteboard e Windsurf
ma purtroppo il voto < SI > sulla prima ha definitivamente escluso la seconda, supportata da tante federazioni importanti.
Noi accettiamo il risultato con la nobiltà che ci ha contraddistinto in questi ultimi mesi, abbiamo fatto tutto bene, ne usciamo
a testa alta, abbiamo dimostrato a tutti che siamo onesti e professionali ed abbiamo ottenuto un gran rispetto. Il Kiteboard ha
poca storia ed alla maggior parte delle Federazioni era uno sconosciuto, ora sanno di cosa si tratta !
Sicuramente il kiteboard merita le Olimpiadi e ci riproveremo.
L’obbiettivo è rimandato al 2014 per richiedere una medaglia per i Giochi Olimpici 2020.
Ora dobbiamo pensare al futuro ed alla strategia da intraprendere, la passione è forte, il nostro sport lo amiamo, abbiamo
l’obbligo di tutelare gli atleti e gli appassionati, di far sognare i giovani e di andare avanti in maniera organizzata.
Credo nella Federazione Italiana Vela e sono certo che il supporto per creare l’attività giovanile che ora è al primo posto come
priorità non venga a mancare, l’organizzazione didattica nei circoli velici in parallelo e l’attività agonistica delle varie
discipline.
La figura della Classe CKI inoltre, che ha dimostrato tanta professionalità e passione, dovrà coordinare tutte le attività sopra
citate grazie al numeroso gruppo di associati che hanno tanta passione e voglia di andare avanti in maniera coesa e con
spirito sportivo.
Questi sono i momenti dove bisogna lavorare senza demordere.
Un GRAZIE di cuore per il supporto e un saluto a tutti ….. kitesurfer, kiteboarder ed ai cugini windsurfisti!
Mirco Babini

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Cari Amici, mi sento dal cuore di inviarvi questa lettera.

Ci tengo a condividere quanto vissuto in questi ultimi due anni e soprattutto in maniera intensa nell’ultimo periodo.
Non possiamo saltare di gioia per quello è successo, ma dobbiamo guardare avanti ed al potenziale che il Kitesurf ha dimostrato di aver anche quando non era in status Olimpico.
Non mischiamoci con chi  fa affari poco “sportivi” e rimaniamo quelli che vivono lo sport con il cuore e la passione per il mare.
Ora piu’ che mai uniti e rivolti al futuro.
Pensiamo positivo.
Saluti a tutti
Mirco

Dun Laoghaire (Ireland) 11/11/2012
Mirco Babini
IKA Executive Committee <Treasurer>
International Kiteboarding Association


La nostra storia rimarrà indelebile…

Bene , voglio iniziare questa lettera con una parola positiva perché nonostante il risultato ne siamo usciti più forti.
Un percorso lungo che è iniziato molto tempo fa con un sogno, con un progetto, costruendo pian piano i presupposti sui quali
costruire una disciplina che ha quanto di più spettacolare si possa avere, sin dalla riunione generale IKA di Parigi nel
dicembre 2009 si parlava di tante cose per il futuro fra le quali la possibilità di arrivare allo status Olimpico.
Nel novembre 2010 nel corso dell’AGM ISAF ad Atene presentammo il progetto Kiteboarding RIO 2016, un’idea ambiziosa
che suscitò molto “rumore” fra le aule piene di persone che non sapevano affatto cosa fosse; nonostante tutto le domande si
susseguivano e l’interesse aumentava e già allora i membri presenti guidati da Markus Schwendter che rappresentavano la
IKA , la Classe Kiteboard Internazionale, dimostrò solidità e professionalità ed una visione al futuro ben definita.
Il risultato fu importante, ne uscì una submission votata positivamente dove lo status Olimpico per RIO 2016 venne descritto
< Board “OR” Kiteboard > …… .. potrebbe passare inosservato e cosi lo è stato per il mondo windsurf, ma non per noi che
iniziammo a lavorare ancora più forte per arrivare pronti all’AGM 2011, dove venne riconfermato lo status con una aggiunta
alla descrizione nel medesimo rigo : Board “OR”/“ AND” Kiteboard ; la cosa ha preso sempre più forma ed il movimento
mondiale del Kiteboard Racing nel 2011 è cresciuto in maniera esponenziale in tantissimi paesi, la classe IKA programma un
2012 ricco di regate, un regolamento sempre più definito e le regate Racing sono ogni volta con più regatanti, il “sound”
positivo rimbalza in ogni angolo del pianeta ed a maggio nel Mid Year Meeting ISAF a Stresa succede qualche cosa di “strano” ,
(per noi è stata magia per qualcun altro errore!) ed il Kiteboard ottiene in Consiglio la maggioranza dei voti dando cosi lo
status Olimpico assoluto sia maschile che femminile al Kiteboard, ma aimè eliminando una disciplina come il windsurf;
personalmente penso che la classe RSX non rappresenta il windsurf e forse era proprio quello che volevano dare, un segnale
di rinnovo! …ma su questo aspetto non voglio spendere parole. Rispetto il windsurf da windsurfista quale sono.
Non avrebbero mai e ridico mai dovuto mettere una scelta di questa genere, o kite o wind…… !!
Su questo aspetto l’ISAF ne è responsabile. Dopo maggio ovviamente c’e’ stata una accelerazione notevole a livello mondiale,
la pressione è aumentata e le energie anche in termine di risorse umane son state coinvolte a tutti i livelli; il campionato del
Mondo organizzato a Cagliari ad ottobre è stato il coronamento e l’espressione del Kiteboard Racing ai massimi livelli
dimostrando la giusta maturità in termini agonistici e tecnici e soprattutto la potenzialità futura e lo spettacolo, 200
partecipanti da 5 continenti e oltre 40 nazioni sono numeri stellari. Il lavoro portato avanti dalla IKA e da molte Classi
Nazionali membre è stato importantissimo guardando ogni aspetto inerente il programma agonistico nelle varie discipline e
di ricerca e sviluppo da parte di molte aziende che hanno iniziato ad investire sul futuro olimpico della classe Formula Kite.
Arriviamo al fatidico momento dell’ AGM ISAF di Dublino, qui si voterà per la conferma del kiteboard nel council grazie ad
una serie di submission presentate da alcune federazioni per riaprire il caso windsurf/kiteboard anche in virtù di una causa
legale indetta dalla Classe RSX alla ISAF. Sono decine invece le submission da votare in generale e la maggior parte del tempo
nelle varie riunioni si parla solo di kiteboard, incredibile, si approvano tutte le richieste inerenti le regole di classe, format,
event, equipment etc.etc… poi la sub. 20 di riaprire il caso con almeno il 75% del Council NON passa, e anche dopo questa
battaglia il Kiteboard permane il suo status Olimpico oltre che essere meglio strutturato grazie ai regolamenti approvati
durante tutta la settimana. Il Consiglio ISAF è formato da tutti i rappresentanti delle varie nazioni suddivisi in gruppi, i
rappresentati dei comitati tecnici, i 7 vicepresidenti ed il presidente vedono il Kiteboard Olimpico.
Solamente l’ Assemblea Generale, forte numericamente ( mai successo prima cosi numerose! ) per via delle votazioni
presidenziali del quadriennio prossimo, ha voluto e potuto esprimere il suo parere sulla mozione presentata dal Giappone,
Isarele ed HongKong e supportata da altri paesi, quali la Tunisia, Cipro ed i paesi del Sud America con capo cordata il Brasile
oltre a qualche altro piccolo stato emergente. Mai in cento anni era stato impugnato l’Organo Supremo per una decisione
presa dal Consiglio ISAF.
Ora c’è stato il “ribaltone”, certamente non con un voto tecnico ma politico, sicuramente ci saranno delle ripercussioni a
livello internazionale anche in virtù che oltre 40 nazioni hanno votato a favore del Kiteboard, la decisione brucia, si sperava
di arrivare alla mozione “DUE” presentata dalla Federazione Francese di aver entrambe le discipline sia Kiteboard e Windsurf
ma purtroppo il voto < SI > sulla prima ha definitivamente escluso la seconda, supportata da tante federazioni importanti.
Noi accettiamo il risultato con la nobiltà che ci ha contraddistinto in questi ultimi mesi, abbiamo fatto tutto bene, ne usciamo
a testa alta, abbiamo dimostrato a tutti che siamo onesti e professionali ed abbiamo ottenuto un gran rispetto. Il Kiteboard ha
poca storia ed alla maggior parte delle Federazioni era uno sconosciuto, ora sanno di cosa si tratta !
Sicuramente il kiteboard merita le Olimpiadi e ci riproveremo.
L’obbiettivo è rimandato al 2014 per richiedere una medaglia per i Giochi Olimpici 2020.
Ora dobbiamo pensare al futuro ed alla strategia da intraprendere, la passione è forte, il nostro sport lo amiamo, abbiamo
l’obbligo di tutelare gli atleti e gli appassionati, di far sognare i giovani e di andare avanti in maniera organizzata.
Credo nella Federazione Italiana Vela e sono certo che il supporto per creare l’attività giovanile che ora è al primo posto come
priorità non venga a mancare, l’organizzazione didattica nei circoli velici in parallelo e l’attività agonistica delle varie
discipline.
La figura della Classe CKI inoltre, che ha dimostrato tanta professionalità e passione, dovrà coordinare tutte le attività sopra
citate grazie al numeroso gruppo di associati che hanno tanta passione e voglia di andare avanti in maniera coesa e con
spirito sportivo.
Questi sono i momenti dove bisogna lavorare senza demordere.
Un GRAZIE di cuore per il supporto e un saluto a tutti ….. kitesurfer, kiteboarder ed ai cugini windsurfisti!
Mirco Babini

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