11 Febbraio 2016

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King of the Air 2016: il re è sempre Aaron Hadlow

di: Antonio Gaudini

Concluso il Big air 2016 a cape Town

Il rider britannico si è aggiudicato per il secondo anno consecutivo il Red Bull King of the Air che si è disputato dal 30 gennaio al 7 febbraio sulla spiaggia di Big Bay, a Cape Town, in Sudafrica.

Il re dei kiter volanti è ancora una volta lui, Aaron Hadlow, un atleta che passa molto più tempo in aria che in acqua e che ad oggi rimane uno dei migliori interpreti della “dimensione verticale” del kitesurf. Il rider britannico ha vinto infatti per il secondo anno consecutivo il Red Bull King of the Air, competizione che si è svolta dal 30 gennaio al 7 febbraio sulla spiaggia di Big Bay, a Cape Town, in Sudafrica.

Tanto allenamento “silenzioso” dietro la vittoria

Onde altissime e vento forte hanno caratterizzato la gara che ha visto in acqua i 24 migliori kitesurfer al mondo che si sono dati battaglia di fronte a 13mila spettatori.Hadlowe era arrivato nella città sudafricana circa un mese fa per allenarsi e prendere le misure con le condizioni impegnative dello spot. Mentre gli altri kiters pubblicizzavano la loro presenza al Red Bull King of The Air postando video e fotografie nei vari social network lui rimaneva invisibile ottimizzando al meglio la preparazione alla gara. Alla fine il risultato lo ha centrato in pieno scalzando in finale lo statunitense Jesse Richman (Hawaii, USA) che ha concluso al secondo posto e l’olandese Kevin Langeree (Paesi Bassi) che dopo avere vinto l’edizione del 2014 quest’anno si è dovuto accontentare della terza posizione. Quarto posto infine per il brasiliano Renu Romeu

Aaron Hadlow

Hadlow, pioniere di un nuovo stile

Lo scorso anno Hadlow era riuscito a imporsi con la manovra poi chiamata Mega Loop KGB; da quel momento in poi è iniziato il cambiamento proprio nel Big Air, gara dove regnava incontrastato lo stile della “vecchia scuola” (giganteschi salti da agganciato), così sulla scia del nuovo stile imposto dal rider inglese gli atleti in questa edizione hanno tutti cercato di emergere proponendo manovre con grandi salti da “sganciati” magari conditi con qualche “handle pass”.

“Non c’era modo migliore per me di cominciare questa nuova stagione – ha detto al termine della gara Hadlow – l’energia che mi arrivava dal pubblico in spiaggia era incredibile. Le onde consistenti hanno fatto la differenza permettendomi di saltare veramente alto e dedicarmi allo stile aereo. Non avevo mai visto un vento così forte in quello spot”.

Condizioni inedite che hanno permesso ancora una volta a questo atleta di sfoggiare tutto il suo stile, la sua tecnica e un talento da vero re dell’aria. Info: www.redbullkingoftheair.com.

Articolo redatto da
DAVID INGIOSI
Giornalista e Videoreporter
ufficiostampa@kitesurfing.it

www.redbullkingoftheair.com

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Il re dei kiter volanti è ancora una volta lui, Aaron Hadlow, un atleta che passa molto più tempo in aria che in acqua e che ad oggi rimane uno dei migliori interpreti della “dimensione verticale” del kitesurf. Il rider britannico ha vinto infatti per il secondo anno consecutivo il Red Bull King of the Air, competizione che si è svolta dal 30 gennaio al 7 febbraio sulla spiaggia di Big Bay, a Cape Town, in Sudafrica.

Tanto allenamento “silenzioso” dietro la vittoria

Onde altissime e vento forte hanno caratterizzato la gara che ha visto in acqua i 24 migliori kitesurfer al mondo che si sono dati battaglia di fronte a 13mila spettatori.Hadlowe era arrivato nella città sudafricana circa un mese fa per allenarsi e prendere le misure con le condizioni impegnative dello spot. Mentre gli altri kiters pubblicizzavano la loro presenza al Red Bull King of The Air postando video e fotografie nei vari social network lui rimaneva invisibile ottimizzando al meglio la preparazione alla gara. Alla fine il risultato lo ha centrato in pieno scalzando in finale lo statunitense Jesse Richman (Hawaii, USA) che ha concluso al secondo posto e l’olandese Kevin Langeree (Paesi Bassi) che dopo avere vinto l’edizione del 2014 quest’anno si è dovuto accontentare della terza posizione. Quarto posto infine per il brasiliano Renu Romeu

Aaron Hadlow

Hadlow, pioniere di un nuovo stile

Lo scorso anno Hadlow era riuscito a imporsi con la manovra poi chiamata Mega Loop KGB; da quel momento in poi è iniziato il cambiamento proprio nel Big Air, gara dove regnava incontrastato lo stile della “vecchia scuola” (giganteschi salti da agganciato), così sulla scia del nuovo stile imposto dal rider inglese gli atleti in questa edizione hanno tutti cercato di emergere proponendo manovre con grandi salti da “sganciati” magari conditi con qualche “handle pass”.

“Non c’era modo migliore per me di cominciare questa nuova stagione – ha detto al termine della gara Hadlow – l’energia che mi arrivava dal pubblico in spiaggia era incredibile. Le onde consistenti hanno fatto la differenza permettendomi di saltare veramente alto e dedicarmi allo stile aereo. Non avevo mai visto un vento così forte in quello spot”.

Condizioni inedite che hanno permesso ancora una volta a questo atleta di sfoggiare tutto il suo stile, la sua tecnica e un talento da vero re dell’aria. Info: www.redbullkingoftheair.com.

Articolo redatto da
DAVID INGIOSI
Giornalista e Videoreporter
ufficiostampa@kitesurfing.it

www.redbullkingoftheair.com

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