3 Giugno 2019

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Un road Kite Trip nella amata Sardegna

di: Redazione Kitesurfing

UN CORTO KITE/SUP TRIP IN SARDEGNA

 “a bro, io tra una settimana sto in vacanza, tocca che ci organizziamo per vederci”

– “si per forza, ho anche del nuovo materiale fotografico da testare”

– “vabbè, dove possiamo andare?”

– “il tempo a sufficienza non è molto, dobbiamo scegliere un posto non molto lontano dove tu possa fare kite..”

– “fammi pensare… ma si certo, la Sardegna! Per te da Roma non è lontana e dal sud della Francia posso anche venirci in macchina, portando tutto il mio materiale senza problemi!”

E così, dopo una chiacchiera al telefono con mio fratello, Nicolò Timpano, è nato un corto progetto di una settimana con l’obiettivo di andare a scoprire alcuni spot di kite e girare un video in Sardegna dedicato alla vita sportiva on the road.

Due fratelli diversi ma complementari, con un progetto preciso e con la voglia di condividere le stesse passioni. Una bella sfida che vuole segnare un definitivo cambio di vita, non sempre facile, che abbiamo accolto con il sorriso ormai da un paio di anni.

Questa volta abbiamo anche il sostegno di due persone che credono nel nostro progetto, Sebastien Garat, proprietario della scuola di kitesurf à Montpellier, la Ride Academy, che mi ha procurato un paddle gonfiabile e buona parte del mio materiale Duotone, e Stan, cofondatore di Saint Jacques wetsuite, che ha mi ha fornito due mute per affrontare le fresche condizioni climatiche italiane con stile.

Per via della sua bellezza, delle sue spiagge e del costo della vita, la Sardegna è diventata una delle mete turistiche più ricercate, ed è letteralmente presa d’assalto durante i mesi estivi. Ma a novembre, tra freddo ed incertezza, i villaggi si svuotano e l’isola riguadagna tutta la sua naturalezza. E, come del resto accade nel mediterraneo, è proprio durante i mesi invernali che i venti dominanti ritornano a soffiare con più regolarità.

Nonostante il periodo non sia dei più caldi, le previsioni sembravano ideali per girare delle belle immagini.

Oltre ad essere estremamente contento di incontrare mio fratello, che non vedevo da alcuni mesi, questo viaggio in Sardegna mi ha permesso di scoprire, dal punto di vista kite, il mio paese d’origine. Ebbene si, ho viaggiato in molti paesi per seguire la mia passione, ma non avevo mai navigato in Italia!!!

L’idea è di visitare spot diversi, anche se siamo consapevoli che sia complicato definire un giro ben preciso con largo anticipo quando l’obiettivo è praticare un’attività dipendente dalle forze della natura. E lo è ancor di più quando lo sport è il kitesurf e la zona geografica di riferimento il Mar Mediterraneo, dove ogni spot funziona in base ad una precisa orientazione di vento. Così la scelta dell’itinerario si farà giornalmente, in base alle condizioni metereologiche ed alle riprese di cui abbiamo bisogno per la costruzione del video.

Il giorno del nostro arrivo le previsioni erano favorevoli, lo scirocco, vento di SE, stava entrando nella costa sud dell’isola, ed uno degli spot che più volevo conoscere, Punta Trettu, situato esattamente a sud ovest davanti all’isoletta di Sant’Antioco, era il luogo perfetto per cominciare l’avventura.

Lo spot è selvaggio e non facilmente reperibile se non lo si conosce, infatti, bisogna avventurarsi per alcune viuzze sterrate. Ma una volta arrivati, capisco subito che si tratta di uno spot incredibile… davanti a me una sorta di lingua si sabbia, lunga più di 500m e larga, a seconda dei punti, 50m – 150m circa, circondata da un mare piatto e un vento che soffia in maniera regolare. Il terreno di giochi è immenso.

Con l’orientazione SE il lato occidentale è off-shore, il mare liscio come una macchia d’olio e l’acqua poco profonda (si ha piede per centinaia di metri), il che è perfetto sia per il freestyle che per l’old school, così come per mio fratello che può scattare le foto con i piedi nell’acqua stando più vicino all’azione.

Il nostro obiettivo è quello di alternare riprese lontane e riprese vicine, incastrando delle angolazioni particolari.

Sarà per via del periodo ma, in acqua ci saranno stati una decina/quindicina di persone al massimo, il che ha reso il nostro shooting ancora più facile e piacevole.

L’unica nota dolente è rappresentata dalla zona di decollaggio molto sporca, con molti rifiuti gettati per terra. Un vero peccato, sintomo di inciviltà, che rovina un quadro idilliaco ed uno spot che potrebbe essere considerato come tra i più belli d’Europa.

Al calar del sole le temperature erano ancora incredibilmente favorevoli per essere a novembre, il che non ci è dispiaciuto visto che abbiamo dormito nei dintorni in tenda, insieme ad alcuni amici francesi, anch’essi in viaggio on the road in Sardegna.

La sera, ed in particolare durante la cena, è il momento di ritrovo, in cui ci si riunisce e si scambiano quattro chiacchiere. Nel nostro caso è anche il momento per fare un punto della situazione, per il lavoro realizzato durante la giornata, e soprattutto programmare i giorni a venire.

Il vento comincia a scemare, la sera è fresca ma piacevole. Il chiarore della luna e la distesa d’acqua di fronte alla Punta Trettu fanno da cornice ad un quadro idilliaco, dove noi siamo gli spettatori che si gustano una cena in allegria.

La notte passa perfettamente ed al mattino di accorgiamo che il vento sembra non essere più della partita.

Come spesso accade in quest’area geografica le condizioni/previsioni possono cambiare radicalmente da un giorno all’altro, ed il SE previsto per i giorni successivi sembra in calo, lasciando spazio al grecale, vento di NE, che dovrebbe entrare a pieno regime sulla costa nord occidentale, vicino alla cittadina di Stintino, in un paio di giorni.

Quest’area è estremamente bella e selvaggia ed è una delle zone maggiormente frequentate in estate per via della Spiaggia della Pelosa, definita come una delle più belle d’Europa.  

In questo punto il grecale il vento soffia verso la costa, on shore, generando un mare piuttosto mosso, fino a creare delle onde allorché il vento si intensifica e supera i 25-30 nodi.

Tra le condizioni del mare ed il vento un po’ rafficato, trovare l’area più adatta al nostro shooting non è facile. La cosa più complicata è trovare le giuste angolazioni per creare un lavoro non banale che si distingua dai soliti clichés.

Per arrivare a questo risultato ci siamo coordinati e abbiamo fatto il massimo: io, giocando il ruolo di “atleta” e cercando di eseguire le manovre dove era opportuno, anche se le condizioni non erano troppo favorevoli in quel determinato punto, e mio fratello, dirigendo le operazioni in tanto che fotografo e regista, passando anche all’azione munito di muta e scafandro per realizzare degli scatti ravvicinati tra le onde.

Il risultato sta a te giudicarlo 😉

Oltre ad aver visto questi due spot, che ci hanno fornito un’anteprima interessante dell’isola, ci siamo presi una pausa dal kite durante i giorni poco ventosi per visitare la costa occidentale in stand up paddle. La zona è ricca di insenature e paesaggi mozzafiato: acqua cristallina, piscine naturali, scogliere a picco sul mare.. lo stand up paddle è un vero piacere.

La nostra meta è Cane Malu, non lontano da Bosa, rinomata proprio le sue piscine naturali. Vento quasi inesistente e temperature miti sono state ideali per far volare il drone e scoprire il luogo da una prospettiva diversa.

Ecco qui una foto scattata a Cane Malu, vicino Bosa.

a Sardegna è una regione fantastica! Sicuramente torneremo in quest’oasi di pace per scoprire quanto di più ha da offrire a livello di sport nautici… e non solo.

Ora bando alle chiacchiere e guardati il video, ne vale la pena 😉

TESTO DI SIMONE TIMPANO

PER INFO SU DOVE PRATICARE IL KLITESURF IN SARDEGNA INVIA UNA MAIL A VIAGGI@KITERSURFING.IT

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– “il tempo a sufficienza non è molto, dobbiamo scegliere un posto non molto lontano dove tu possa fare kite..”

– “fammi pensare… ma si certo, la Sardegna! Per te da Roma non è lontana e dal sud della Francia posso anche venirci in macchina, portando tutto il mio materiale senza problemi!”

E così, dopo una chiacchiera al telefono con mio fratello, Nicolò Timpano, è nato un corto progetto di una settimana con l’obiettivo di andare a scoprire alcuni spot di kite e girare un video in Sardegna dedicato alla vita sportiva on the road.

Due fratelli diversi ma complementari, con un progetto preciso e con la voglia di condividere le stesse passioni. Una bella sfida che vuole segnare un definitivo cambio di vita, non sempre facile, che abbiamo accolto con il sorriso ormai da un paio di anni.

Questa volta abbiamo anche il sostegno di due persone che credono nel nostro progetto, Sebastien Garat, proprietario della scuola di kitesurf à Montpellier, la Ride Academy, che mi ha procurato un paddle gonfiabile e buona parte del mio materiale Duotone, e Stan, cofondatore di Saint Jacques wetsuite, che ha mi ha fornito due mute per affrontare le fresche condizioni climatiche italiane con stile.

Per via della sua bellezza, delle sue spiagge e del costo della vita, la Sardegna è diventata una delle mete turistiche più ricercate, ed è letteralmente presa d’assalto durante i mesi estivi. Ma a novembre, tra freddo ed incertezza, i villaggi si svuotano e l’isola riguadagna tutta la sua naturalezza. E, come del resto accade nel mediterraneo, è proprio durante i mesi invernali che i venti dominanti ritornano a soffiare con più regolarità.

Nonostante il periodo non sia dei più caldi, le previsioni sembravano ideali per girare delle belle immagini.

Oltre ad essere estremamente contento di incontrare mio fratello, che non vedevo da alcuni mesi, questo viaggio in Sardegna mi ha permesso di scoprire, dal punto di vista kite, il mio paese d’origine. Ebbene si, ho viaggiato in molti paesi per seguire la mia passione, ma non avevo mai navigato in Italia!!!

L’idea è di visitare spot diversi, anche se siamo consapevoli che sia complicato definire un giro ben preciso con largo anticipo quando l’obiettivo è praticare un’attività dipendente dalle forze della natura. E lo è ancor di più quando lo sport è il kitesurf e la zona geografica di riferimento il Mar Mediterraneo, dove ogni spot funziona in base ad una precisa orientazione di vento. Così la scelta dell’itinerario si farà giornalmente, in base alle condizioni metereologiche ed alle riprese di cui abbiamo bisogno per la costruzione del video.

Il giorno del nostro arrivo le previsioni erano favorevoli, lo scirocco, vento di SE, stava entrando nella costa sud dell’isola, ed uno degli spot che più volevo conoscere, Punta Trettu, situato esattamente a sud ovest davanti all’isoletta di Sant’Antioco, era il luogo perfetto per cominciare l’avventura.

Lo spot è selvaggio e non facilmente reperibile se non lo si conosce, infatti, bisogna avventurarsi per alcune viuzze sterrate. Ma una volta arrivati, capisco subito che si tratta di uno spot incredibile… davanti a me una sorta di lingua si sabbia, lunga più di 500m e larga, a seconda dei punti, 50m – 150m circa, circondata da un mare piatto e un vento che soffia in maniera regolare. Il terreno di giochi è immenso.

Con l’orientazione SE il lato occidentale è off-shore, il mare liscio come una macchia d’olio e l’acqua poco profonda (si ha piede per centinaia di metri), il che è perfetto sia per il freestyle che per l’old school, così come per mio fratello che può scattare le foto con i piedi nell’acqua stando più vicino all’azione.

Il nostro obiettivo è quello di alternare riprese lontane e riprese vicine, incastrando delle angolazioni particolari.

Sarà per via del periodo ma, in acqua ci saranno stati una decina/quindicina di persone al massimo, il che ha reso il nostro shooting ancora più facile e piacevole.

L’unica nota dolente è rappresentata dalla zona di decollaggio molto sporca, con molti rifiuti gettati per terra. Un vero peccato, sintomo di inciviltà, che rovina un quadro idilliaco ed uno spot che potrebbe essere considerato come tra i più belli d’Europa.

Al calar del sole le temperature erano ancora incredibilmente favorevoli per essere a novembre, il che non ci è dispiaciuto visto che abbiamo dormito nei dintorni in tenda, insieme ad alcuni amici francesi, anch’essi in viaggio on the road in Sardegna.

La sera, ed in particolare durante la cena, è il momento di ritrovo, in cui ci si riunisce e si scambiano quattro chiacchiere. Nel nostro caso è anche il momento per fare un punto della situazione, per il lavoro realizzato durante la giornata, e soprattutto programmare i giorni a venire.

Il vento comincia a scemare, la sera è fresca ma piacevole. Il chiarore della luna e la distesa d’acqua di fronte alla Punta Trettu fanno da cornice ad un quadro idilliaco, dove noi siamo gli spettatori che si gustano una cena in allegria.

La notte passa perfettamente ed al mattino di accorgiamo che il vento sembra non essere più della partita.

Come spesso accade in quest’area geografica le condizioni/previsioni possono cambiare radicalmente da un giorno all’altro, ed il SE previsto per i giorni successivi sembra in calo, lasciando spazio al grecale, vento di NE, che dovrebbe entrare a pieno regime sulla costa nord occidentale, vicino alla cittadina di Stintino, in un paio di giorni.

Quest’area è estremamente bella e selvaggia ed è una delle zone maggiormente frequentate in estate per via della Spiaggia della Pelosa, definita come una delle più belle d’Europa.  

In questo punto il grecale il vento soffia verso la costa, on shore, generando un mare piuttosto mosso, fino a creare delle onde allorché il vento si intensifica e supera i 25-30 nodi.

Tra le condizioni del mare ed il vento un po’ rafficato, trovare l’area più adatta al nostro shooting non è facile. La cosa più complicata è trovare le giuste angolazioni per creare un lavoro non banale che si distingua dai soliti clichés.

Per arrivare a questo risultato ci siamo coordinati e abbiamo fatto il massimo: io, giocando il ruolo di “atleta” e cercando di eseguire le manovre dove era opportuno, anche se le condizioni non erano troppo favorevoli in quel determinato punto, e mio fratello, dirigendo le operazioni in tanto che fotografo e regista, passando anche all’azione munito di muta e scafandro per realizzare degli scatti ravvicinati tra le onde.

Il risultato sta a te giudicarlo 😉

Oltre ad aver visto questi due spot, che ci hanno fornito un’anteprima interessante dell’isola, ci siamo presi una pausa dal kite durante i giorni poco ventosi per visitare la costa occidentale in stand up paddle. La zona è ricca di insenature e paesaggi mozzafiato: acqua cristallina, piscine naturali, scogliere a picco sul mare.. lo stand up paddle è un vero piacere.

La nostra meta è Cane Malu, non lontano da Bosa, rinomata proprio le sue piscine naturali. Vento quasi inesistente e temperature miti sono state ideali per far volare il drone e scoprire il luogo da una prospettiva diversa.

Ecco qui una foto scattata a Cane Malu, vicino Bosa.

a Sardegna è una regione fantastica! Sicuramente torneremo in quest’oasi di pace per scoprire quanto di più ha da offrire a livello di sport nautici… e non solo.

Ora bando alle chiacchiere e guardati il video, ne vale la pena 😉

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