25 Febbraio 2011

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Un po’ discotecaro, un po’ ultrà, un po’ kite surfer…

di: Kitesurfing Editorial Team

Vi proponiamo l’intervista tratta dal sito eurosport.yahoo.

Se guardate le trasmissioni televisive di oggi, la stragrande maggioranza di autori, comici, cabarettisti arrivano da Genova. Ho avuto la fortuna di condividere con alcuni di loro parte della mia vita e ogni volta che un nuovo comico al pesto esce sulla scena ne divento silenziosamente un fan sfegatato. 

Ho lavorato in discoteca per… venti anni? Sì, più o meno. Mi interessava solo la musica e vedere l’evoluzione della gente che mi divertivo a fare ballare. E di personaggi come Jonny Groove ne ho conosciuti diversi.

Quando anni fa Luca e Paolo portarono al successo Mimmo Amerelli non riuscivo a smettere di sghignazzare ogni volta che li vedevo. Conoscevo l’originale al quale si erano ispirati e devo dire che avevano fatto un lavoro di caricatura pazzesco…

Giovanni, essendo genovese, non poteva fare eccezione. Ma se lo conosci fuori dai panni di Jonny Groove scopri una persona di intelligenza rara, schivo, estremamente umile e quasi a disagio di fronte al successo mostruoso che ha ottenuto. Fino a poco tempo fa lavorava in una multinazionale milanese (conosco bene un suo ex collega) e fare le riunione il giorno dopo averlo visto a Zelig, restando seri, era diventato impossibile. Fortunatamente ha avuto successo come comico e chiesto un periodo di aspettativa ha cominciato a fare solo quello. Abbiamo perso un ingegnere manager e guadagnato una persona che ci fa sorridere: sicuramente ci abbiamo guadagnato.

Giovanni, che da ieri è al Ciak di Milanp (via Procaccini, ex fabbrica del vapore con repliche fino a domenica) ha accettato di parlare un po’ di sport e di rivelare altre sue debolezze… Visto che gli riesce benissimo mettere alla berlina quelle degli altri.

Jonny è un fanatico, e noi siamo invasi da tifosi fanatici. Che cosa rende secondo te rende il tifoso di oggi un po’ ridicolo e dunque meritevole di caricatura?

“Il fatto che qualsiasi parola che sente prende spunto dalla parola per cominciare a saltellare e a fare “oè oè oè””.

Molti tuoi colleghi sono partiti dalla tv sfruttando caricature e imitazioni in trasmissioni sportive: accetteresti un ruolo del genere, e per che tipo di personaggio?

“Sono di Genova… Secondo te? Basta che mi pagano bene…”

Sai che il tuo tormentone ‘ti stimo fratello’ è stato ripreso anche da alcuni calciatori? Se tu dovessi rubare loro una battuta o uno dei classici luoghi comuni da calciatore (si vince e si perde in undici, decide il mister, la palla è rotonda) e utilizzarlo per Johnny quale prenderesti?

“Non lo sapevo che anche nel mondo del calcio usassero ‘Ti Stimo Fratello’ e mi fa molto piacere. Potrebbe essere che grazie a questo Jonny riesca finalmente a fidanzarsi con una Velina…(non è un luogo comune sui calciatori?)”

Io e te abbiamo una storia simile. Siamo andati via da Genova e abbiamo scoperto che a Milano si sta molto peggio: ma si lavora meglio… Tornassi indietro? 

“Tornerei di nuovo a Milano. Adoro le città che basano la loro economia sull’Happy Hour”.

Ti ho incontrato una volta a uno spettacolo, orrendo (ma non era tuo…), e la cosa più divertente è stata vederti imbarazzato da mia moglie che ti aveva riconosciuto. Dai l’impressione di essere una persona quasi a disagio dal successo che sta ottenendo. Persino un po’ schiva.

“Mi sa che ho capito che spettacolo era e mi sa che sono d’accordo con te! Per quanto riguarda il mio imbarazzo credo faccia parte del mio carattere, il palco è l’unico posto dove mi piace mettermi in mostra, e il successo che ho ottenuto mi piace pensarlo come un punto di partenza e non di arrivo”.

Che rapporto hai con lo sport in genere? Sei nato in una città di fortissime passioni sportive.

“Adoro gli sport acquatici. Faccio Kite-Surf e anni fa ero un fanatico della palestra, diete, amminoacidi e cose simili. Ora la mia palestra è la mia bimba di 9 mesi e mezzo. Pesa un botto!”

La tua impresa sportiva per eccellenza è stata…?

“Andare ospite al Festival di Sanremo l’anno scorso. E’ una mazzata”. 

Oggi davanti alla tv non ti perdi una partita di…?

“Una partita di calcio dell’Italia. Sono tifosissimo degli Azzurri. Sarà che adoro questo Paese sempre ridicolizzato all’estero (i tedeschi ci chiamano spaghetti e mandolino, i francesi ci snobbano, etc etc) e sono felicissimo quando grazie al Calcio riusciamo a mettere a tacere tutti. Peccato gli ultimi Mondiali ma siamo lo stesso i numeri uno”.

I francesi ci snobbano? Davvero? Cavoli non lo avrei mai detto.

Esssiamonoi, esssiamonoi… ilparadisosiamonoi

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Ho lavorato in discoteca per… venti anni? Sì, più o meno. Mi interessava solo la musica e vedere l’evoluzione della gente che mi divertivo a fare ballare. E di personaggi come Jonny Groove ne ho conosciuti diversi.

Quando anni fa Luca e Paolo portarono al successo Mimmo Amerelli non riuscivo a smettere di sghignazzare ogni volta che li vedevo. Conoscevo l’originale al quale si erano ispirati e devo dire che avevano fatto un lavoro di caricatura pazzesco…

Giovanni, essendo genovese, non poteva fare eccezione. Ma se lo conosci fuori dai panni di Jonny Groove scopri una persona di intelligenza rara, schivo, estremamente umile e quasi a disagio di fronte al successo mostruoso che ha ottenuto. Fino a poco tempo fa lavorava in una multinazionale milanese (conosco bene un suo ex collega) e fare le riunione il giorno dopo averlo visto a Zelig, restando seri, era diventato impossibile. Fortunatamente ha avuto successo come comico e chiesto un periodo di aspettativa ha cominciato a fare solo quello. Abbiamo perso un ingegnere manager e guadagnato una persona che ci fa sorridere: sicuramente ci abbiamo guadagnato.

Giovanni, che da ieri è al Ciak di Milanp (via Procaccini, ex fabbrica del vapore con repliche fino a domenica) ha accettato di parlare un po’ di sport e di rivelare altre sue debolezze… Visto che gli riesce benissimo mettere alla berlina quelle degli altri.

Jonny è un fanatico, e noi siamo invasi da tifosi fanatici. Che cosa rende secondo te rende il tifoso di oggi un po’ ridicolo e dunque meritevole di caricatura?

“Il fatto che qualsiasi parola che sente prende spunto dalla parola per cominciare a saltellare e a fare “oè oè oè””.

Molti tuoi colleghi sono partiti dalla tv sfruttando caricature e imitazioni in trasmissioni sportive: accetteresti un ruolo del genere, e per che tipo di personaggio?

“Sono di Genova… Secondo te? Basta che mi pagano bene…”

Sai che il tuo tormentone ‘ti stimo fratello’ è stato ripreso anche da alcuni calciatori? Se tu dovessi rubare loro una battuta o uno dei classici luoghi comuni da calciatore (si vince e si perde in undici, decide il mister, la palla è rotonda) e utilizzarlo per Johnny quale prenderesti?

“Non lo sapevo che anche nel mondo del calcio usassero ‘Ti Stimo Fratello’ e mi fa molto piacere. Potrebbe essere che grazie a questo Jonny riesca finalmente a fidanzarsi con una Velina…(non è un luogo comune sui calciatori?)”

Io e te abbiamo una storia simile. Siamo andati via da Genova e abbiamo scoperto che a Milano si sta molto peggio: ma si lavora meglio… Tornassi indietro? 

“Tornerei di nuovo a Milano. Adoro le città che basano la loro economia sull’Happy Hour”.

Ti ho incontrato una volta a uno spettacolo, orrendo (ma non era tuo…), e la cosa più divertente è stata vederti imbarazzato da mia moglie che ti aveva riconosciuto. Dai l’impressione di essere una persona quasi a disagio dal successo che sta ottenendo. Persino un po’ schiva.

“Mi sa che ho capito che spettacolo era e mi sa che sono d’accordo con te! Per quanto riguarda il mio imbarazzo credo faccia parte del mio carattere, il palco è l’unico posto dove mi piace mettermi in mostra, e il successo che ho ottenuto mi piace pensarlo come un punto di partenza e non di arrivo”.

Che rapporto hai con lo sport in genere? Sei nato in una città di fortissime passioni sportive.

“Adoro gli sport acquatici. Faccio Kite-Surf e anni fa ero un fanatico della palestra, diete, amminoacidi e cose simili. Ora la mia palestra è la mia bimba di 9 mesi e mezzo. Pesa un botto!”

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“Una partita di calcio dell’Italia. Sono tifosissimo degli Azzurri. Sarà che adoro questo Paese sempre ridicolizzato all’estero (i tedeschi ci chiamano spaghetti e mandolino, i francesi ci snobbano, etc etc) e sono felicissimo quando grazie al Calcio riusciamo a mettere a tacere tutti. Peccato gli ultimi Mondiali ma siamo lo stesso i numeri uno”.

I francesi ci snobbano? Davvero? Cavoli non lo avrei mai detto.

Esssiamonoi, esssiamonoi… ilparadisosiamonoi

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