30 Settembre 2015

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Istruttori Iko: la carriera parte da Punta Pellaro

di: Redazione Kitesurfing

Formazione

Insegnare il kite, dalla passione una professione

La NewKiteZone di Agostino Martino organizza a Punta Pellaro (RC) dal 5 all’11 ottobre il Corso per Istruttore 1° Livello Iko ITC, un lasciapassare importante per chi vuole trasformare la propria passione per il kitesurf in un’opportunità lavorativa.

Diciamoci la verità. Chi di noi rider durante il corso base che ci avrebbe lanciato a capofitto nella bellissima avventura del kite, mentre era lì a districarsi tra cavi imbrogliati, ali imbizzarrite e paura di volare via, non ha pensato anche solo per un attimo incrociando gli occhi rassicuranti e divertiti del proprio istruttore: “Però che bel lavoro che fa!”. Abbronzato, autorevole, sportivo, il maestro di kitesurf da quasi sempre l’idea di spassarsela un casino, vivere la propria passione e ricevere anche un compenso per questo. È il classico fascino dell’insegnante, in questo caso moltiplicato da quello altrettanto allettante della beach life.

Insegnare il kite: lavoro ambito, ma serve motivazione

Naturalmente questa immagine idilliaca dell’istruttore di kite non è proprio totalmente aderente alla realtà: si tratta pur sempre di un lavoro impegnativo, soggetto a responsabilità, faticoso dal punto di vista fisico, per lo più stagionale e caratterizzato da un mercato a volte aleatorio. Certo, è sicuramente meglio che passare le proprie giornate davanti al pc di un ufficio e poi appunto è l’espressione di una passione profonda per questo sport ma soprattutto per il suo insegnamento, permette di viaggiare e conoscere da dentro l’ambiente, quindi che possa diventare il sogno di qualcuno è assolutamente legittimo. Senza contare che permette di affinare di molto le proprie competenze di rider.

Brevetto Iko, standard elevati e validità internazionale

Per coloro che vorrebbero trasformare il kite in un’opportunità lavorativa non c’è che un lasciapassare: il brevetto di istruttore. Ce ne sono diversi, ma quello che nel corso degli ultimi anni si è imposto a livello internazionale come uno dei più qualificati è sicuramente il brevetto IKO, titolo certificato nei centri riconosciuti dall’International Kitesurf Organization (www.ikointl.com/it), associazione leader nella formazione del kitesurf fondata nel 2001 e con all’attivo un esercito di circa 6.000 insegnanti che lavorano ogni giorno praticamente in ogni angolo del mondo. Sono numeri importanti, ma il numero delle scuole è in aumento così come la richiesta di corsi base e avanzati della disciplina. Quindi istruttori preparati e multilingue sono molto richiesti.

NewKiteZone di Agostino Martino, la palestra degli istruttori

Anche nel nostro Paese non mancano le scuole Iko e i relativi corsi per diventare istruttore. Il prossimo del calendario stagionale è quello proposto dalla scuola NewKiteZone di Punta Pellaro, a Reggio Calabria. Si tratta del Corso per Istruttore 1° Livello Iko ITC alla sua 32° edizione in programma dal 7 all’11 ottobre e che sarà gestito come sempre dal titolare della scuola, Agostino Martino, uno dei primi istruttori IKO in Italia e attualmente tra i più alti in grado come qualifica (Instructor Level 2 Senior e Kiteboard Coach Trainer, una delle ultime qualifiche avanzate della IKO). Informatico, Agostino ha fondato la sua scuola (che è anche un centro Fiv) nel 2007 e da allora è stata la culla formatrice di 180 istruttori tra cui moltissimi noti a livello nazionale e internazionale, ricoprendo il ruolo di Responsabile IKO per l’Italia. Insomma uno che sulla formazione e la didattica del kitesurf ha accumulato una grande esperienza sul campo, come per esempio la metodica delle linee corte, specifica per l’insegnamento della disciplina con vento leggero e vento forte, da lui sperimentata per primo in Italia a partire dal 2009.

Corso ITC: giornate intense di studio, simulazioni e test pratici

Nei cinque giorni di Corso 1° Livello IKO ITC i candidati istruttori approfondiscono materie come la sicurezza, il pronto soccorso, il contesto ambientale e meteorologico, le tecniche e la psicologia dell’insegnamento, la gestione dell’attrezzatura e il management di un kite center. Si tratta di un percorso didattico piuttosto intenso che per quasi una settimana impegna gli allievi dalla mattina alla sera alternando lezioni in aula, pratica in spiaggia e in acqua, simulazioni di lezioni e continui test sia scritti che pratici. Insomma non è una passeggiata, ma è giusto così.

Per accedere al Corso di Istruttore IKO 1° Livello occorre essere maggiorenni, avere una buona esperienza di navigazione e saper gestire in autonomia il kite anche in condizioni di vento forte e mare formato, saper bolinare e rilanciare un kite dall’acqua, eseguire salti e rotazioni. Requisito indispensabile è anche quello di aver già conseguito il titolo di Assistente Istruttore Iko attraverso un apposito corso che la stessa NewKiteZone per chi ancora non ne è in possesso organizza dal 3 al 5 ottobre. Coloro che frequenteranno il Corso Assistenti AITC avranno inoltre la possibilità di essere seguiti per mezza giornata nella correzione del proprio stile in andatura e nell’esecuzione di manovre Freestyle.

Punta Pellaro, vento a volontà grazie allo Stretto

Due parole infine sullo spot che è uno dei valori aggiunti della NewKiteZone. Punta Pellaro per chi non lo conosce è un tratto di costa a Sud di Reggio Calabria che si affaccia direttamente sullo Stretto di Messina e che è riservato esclusivamente alla pratica del kitesurf. Secondo le statistiche ufficiali è definito il chilometro più ventoso d’Italia e figura tra i primi 3 spot d’Europa quanto a qualità e costanza di vento. Da qualche mese inoltre è servito da una stazione di rilevamento a disposizione dei kiter che possono sapere in tempo reale le condizioni meteomarine. Servito da aeroporti e voli di linea/charter, dal 2015Punta Pellaroè inoltre uno dei pochi spot italiani autorizzati dalla Iko ad ospitare i Master Clinic, corsi specializzati per livelli intermedi e avanzati. Il centro di Agostino Martino è dotato di spogliatoi, bagni, docce, compressore, aree per armare l’attrezzatura e per il kite-parking e zone relax.

Insomma gli ingredienti per fare un salto di qualità nella propria carriera di kiter ci sono tutti: personale qualificato, corsi di livello internazionale, spot ventoso ed aree attrezzate. Quanto alla motivazione, quella dovete mettercela voi: trasmettere la passione per questo sport è un impegno, ma regala grandissime soddisfazioni professionali e umane.

Articolo redatto da
DAVID INGIOSI
Giornalista e Videoreporter
Ufficiostampa@kitesurfing.it

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di: Redazione Kitesurfing

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Insegnare il kite, dalla passione una professione

La NewKiteZone di Agostino Martino organizza a Punta Pellaro (RC) dal 5 all’11 ottobre il Corso per Istruttore 1° Livello Iko ITC, un lasciapassare importante per chi vuole trasformare la propria passione per il kitesurf in un’opportunità lavorativa.

Diciamoci la verità. Chi di noi rider durante il corso base che ci avrebbe lanciato a capofitto nella bellissima avventura del kite, mentre era lì a districarsi tra cavi imbrogliati, ali imbizzarrite e paura di volare via, non ha pensato anche solo per un attimo incrociando gli occhi rassicuranti e divertiti del proprio istruttore: “Però che bel lavoro che fa!”. Abbronzato, autorevole, sportivo, il maestro di kitesurf da quasi sempre l’idea di spassarsela un casino, vivere la propria passione e ricevere anche un compenso per questo. È il classico fascino dell’insegnante, in questo caso moltiplicato da quello altrettanto allettante della beach life.

Insegnare il kite: lavoro ambito, ma serve motivazione

Naturalmente questa immagine idilliaca dell’istruttore di kite non è proprio totalmente aderente alla realtà: si tratta pur sempre di un lavoro impegnativo, soggetto a responsabilità, faticoso dal punto di vista fisico, per lo più stagionale e caratterizzato da un mercato a volte aleatorio. Certo, è sicuramente meglio che passare le proprie giornate davanti al pc di un ufficio e poi appunto è l’espressione di una passione profonda per questo sport ma soprattutto per il suo insegnamento, permette di viaggiare e conoscere da dentro l’ambiente, quindi che possa diventare il sogno di qualcuno è assolutamente legittimo. Senza contare che permette di affinare di molto le proprie competenze di rider.

Brevetto Iko, standard elevati e validità internazionale

Per coloro che vorrebbero trasformare il kite in un’opportunità lavorativa non c’è che un lasciapassare: il brevetto di istruttore. Ce ne sono diversi, ma quello che nel corso degli ultimi anni si è imposto a livello internazionale come uno dei più qualificati è sicuramente il brevetto IKO, titolo certificato nei centri riconosciuti dall’International Kitesurf Organization (www.ikointl.com/it), associazione leader nella formazione del kitesurf fondata nel 2001 e con all’attivo un esercito di circa 6.000 insegnanti che lavorano ogni giorno praticamente in ogni angolo del mondo. Sono numeri importanti, ma il numero delle scuole è in aumento così come la richiesta di corsi base e avanzati della disciplina. Quindi istruttori preparati e multilingue sono molto richiesti.

NewKiteZone di Agostino Martino, la palestra degli istruttori

Anche nel nostro Paese non mancano le scuole Iko e i relativi corsi per diventare istruttore. Il prossimo del calendario stagionale è quello proposto dalla scuola NewKiteZone di Punta Pellaro, a Reggio Calabria. Si tratta del Corso per Istruttore 1° Livello Iko ITC alla sua 32° edizione in programma dal 7 all’11 ottobre e che sarà gestito come sempre dal titolare della scuola, Agostino Martino, uno dei primi istruttori IKO in Italia e attualmente tra i più alti in grado come qualifica (Instructor Level 2 Senior e Kiteboard Coach Trainer, una delle ultime qualifiche avanzate della IKO). Informatico, Agostino ha fondato la sua scuola (che è anche un centro Fiv) nel 2007 e da allora è stata la culla formatrice di 180 istruttori tra cui moltissimi noti a livello nazionale e internazionale, ricoprendo il ruolo di Responsabile IKO per l’Italia. Insomma uno che sulla formazione e la didattica del kitesurf ha accumulato una grande esperienza sul campo, come per esempio la metodica delle linee corte, specifica per l’insegnamento della disciplina con vento leggero e vento forte, da lui sperimentata per primo in Italia a partire dal 2009.

Corso ITC: giornate intense di studio, simulazioni e test pratici

Nei cinque giorni di Corso 1° Livello IKO ITC i candidati istruttori approfondiscono materie come la sicurezza, il pronto soccorso, il contesto ambientale e meteorologico, le tecniche e la psicologia dell’insegnamento, la gestione dell’attrezzatura e il management di un kite center. Si tratta di un percorso didattico piuttosto intenso che per quasi una settimana impegna gli allievi dalla mattina alla sera alternando lezioni in aula, pratica in spiaggia e in acqua, simulazioni di lezioni e continui test sia scritti che pratici. Insomma non è una passeggiata, ma è giusto così.

Per accedere al Corso di Istruttore IKO 1° Livello occorre essere maggiorenni, avere una buona esperienza di navigazione e saper gestire in autonomia il kite anche in condizioni di vento forte e mare formato, saper bolinare e rilanciare un kite dall’acqua, eseguire salti e rotazioni. Requisito indispensabile è anche quello di aver già conseguito il titolo di Assistente Istruttore Iko attraverso un apposito corso che la stessa NewKiteZone per chi ancora non ne è in possesso organizza dal 3 al 5 ottobre. Coloro che frequenteranno il Corso Assistenti AITC avranno inoltre la possibilità di essere seguiti per mezza giornata nella correzione del proprio stile in andatura e nell’esecuzione di manovre Freestyle.

Punta Pellaro, vento a volontà grazie allo Stretto

Due parole infine sullo spot che è uno dei valori aggiunti della NewKiteZone. Punta Pellaro per chi non lo conosce è un tratto di costa a Sud di Reggio Calabria che si affaccia direttamente sullo Stretto di Messina e che è riservato esclusivamente alla pratica del kitesurf. Secondo le statistiche ufficiali è definito il chilometro più ventoso d’Italia e figura tra i primi 3 spot d’Europa quanto a qualità e costanza di vento. Da qualche mese inoltre è servito da una stazione di rilevamento a disposizione dei kiter che possono sapere in tempo reale le condizioni meteomarine. Servito da aeroporti e voli di linea/charter, dal 2015Punta Pellaroè inoltre uno dei pochi spot italiani autorizzati dalla Iko ad ospitare i Master Clinic, corsi specializzati per livelli intermedi e avanzati. Il centro di Agostino Martino è dotato di spogliatoi, bagni, docce, compressore, aree per armare l’attrezzatura e per il kite-parking e zone relax.

Insomma gli ingredienti per fare un salto di qualità nella propria carriera di kiter ci sono tutti: personale qualificato, corsi di livello internazionale, spot ventoso ed aree attrezzate. Quanto alla motivazione, quella dovete mettercela voi: trasmettere la passione per questo sport è un impegno, ma regala grandissime soddisfazioni professionali e umane.

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DAVID INGIOSI
Giornalista e Videoreporter
Ufficiostampa@kitesurfing.it

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