Dove dormire allo Stagnone: Sunset Wave – Il…
Scopri Sunset Wave, il kitesurfing village ideale Se stai cercando dove dormire allo Stagnone di Marsala, Sunset Wave è
7 Maggio 2025
19 Agosto 2015
Soccorsi in mare grazie al kitesurf
Lo scorso Ferragosto una ragazza con il kite ha messo in salvo due bagnanti in difficoltà tra le onde della spiaggia di Rena Majore lungo la costa settentrionale della Sardegna.
La legge del mare è improntata alla solidarietà: se c’è qualcuno in difficoltà si fa di tutto per prestargli aiuto, a prescindere dai mezzi con cui si naviga. E Anna Ingrosso, una giovane kiter in vacanza in Sardegna, ha messo in atto questo principio rendendosi protagonista di un gesto coraggioso che ha salvato la vita a due bagnanti.
Rena Majore, onde grosse e vento teso
Lo scorso 15 agosto Anna si trovava sulla spiaggia di Rena Majore all’estremità Nord occidentale dell’isola sarda pochi chilometri sotto capo Testa insieme al compagno Stefano Viscuso e ad altri amici per passare una bella giornata a surfare. Le condizioni meteorologiche presentavano un vento dal mare piuttosto sostenuto che generava onde grosse e forti correnti. Un mare impegnativo insomma, ma alla portata del gruppo di kiter, tutti esperti, che anzi in genere trovano in questi scenari le occasioni più belle per esprimersi con ali e tavole. Condizioni limite tuttavia per i bagnanti, come sa molto bene chi frequenta questo tratto di costa sardo.
Naufraghi in salvo con la tecnica del traino
E infatti mentre Anna stava bordeggiando a circa 200 metri dalla spiaggia godendosi le onde e il vento teso ha notato due ragazzi che annaspavano in acqua. La corrente li aveva trascinati al largo e urlavano sbracciandosi per richiamare l’attenzione. La kiter si è avvicinata e si è resa subito conto dell’emergenza in corso. “Uno dei due – racconta la ragazza – aveva gli occhi sbarrati e non riusciva a tenere sempre la testa fuori dall’acqua. La nostra imbragatura è dotata di una maniglia posteriore, così ho preso il braccio del ragazzo e gli ho fatto capire, dato che non parlava italiano, di stringere forte. A quel punto ho puntato verso riva, riuscendo a riportare a terra il giovane che quando è arrivato sulla spiaggia molto spaventato si è messo in ginocchio e ha cominciato a pregare, per lo scampato pericolo”. Subito dopo Anna è rientrata in acqua per prendere l’altro ragazzo che fortunatamente però era stato soccorso da un altro kiter di cui non si conosce il nome con la stessa tecnica del traino. Un’avventura finita bene grazie alla determinazione e allo spirito marinaresco di Anna e il suo collega.
Il kitesurf utile nelle emergenze se il rider è preparato
Non è la prima volta che il kitesurf e gli appassionati che lo praticano si rendono protagonisti di soccorsi in mare. Spesso questo sport viene visto con disprezzo dai bagnanti perché reputato pericoloso. A volte è vero, può esserlo, ma solo perché alcuni rider sono semplicemente persone impreparate che non sanno gestire la propria attrezzatura e non rispettano il mare. La maggior parte tuttavia sono proprio come Anna Ingrosso, esperti, generosi e solidali.
Articolo redatto da
DAVID INGIOSI
Ufficiostampa@kitesurfing.it
Soccorsi in mare grazie al kitesurf
Lo scorso Ferragosto una ragazza con il kite ha messo in salvo due bagnanti in difficoltà tra le onde della spiaggia di Rena Majore lungo la costa settentrionale della Sardegna.
La legge del mare è improntata alla solidarietà: se c’è qualcuno in difficoltà si fa di tutto per prestargli aiuto, a prescindere dai mezzi con cui si naviga. E Anna Ingrosso, una giovane kiter in vacanza in Sardegna, ha messo in atto questo principio rendendosi protagonista di un gesto coraggioso che ha salvato la vita a due bagnanti.
Rena Majore, onde grosse e vento teso
Lo scorso 15 agosto Anna si trovava sulla spiaggia di Rena Majore all’estremità Nord occidentale dell’isola sarda pochi chilometri sotto capo Testa insieme al compagno Stefano Viscuso e ad altri amici per passare una bella giornata a surfare. Le condizioni meteorologiche presentavano un vento dal mare piuttosto sostenuto che generava onde grosse e forti correnti. Un mare impegnativo insomma, ma alla portata del gruppo di kiter, tutti esperti, che anzi in genere trovano in questi scenari le occasioni più belle per esprimersi con ali e tavole. Condizioni limite tuttavia per i bagnanti, come sa molto bene chi frequenta questo tratto di costa sardo.
Naufraghi in salvo con la tecnica del traino
E infatti mentre Anna stava bordeggiando a circa 200 metri dalla spiaggia godendosi le onde e il vento teso ha notato due ragazzi che annaspavano in acqua. La corrente li aveva trascinati al largo e urlavano sbracciandosi per richiamare l’attenzione. La kiter si è avvicinata e si è resa subito conto dell’emergenza in corso. “Uno dei due – racconta la ragazza – aveva gli occhi sbarrati e non riusciva a tenere sempre la testa fuori dall’acqua. La nostra imbragatura è dotata di una maniglia posteriore, così ho preso il braccio del ragazzo e gli ho fatto capire, dato che non parlava italiano, di stringere forte. A quel punto ho puntato verso riva, riuscendo a riportare a terra il giovane che quando è arrivato sulla spiaggia molto spaventato si è messo in ginocchio e ha cominciato a pregare, per lo scampato pericolo”. Subito dopo Anna è rientrata in acqua per prendere l’altro ragazzo che fortunatamente però era stato soccorso da un altro kiter di cui non si conosce il nome con la stessa tecnica del traino. Un’avventura finita bene grazie alla determinazione e allo spirito marinaresco di Anna e il suo collega.
Il kitesurf utile nelle emergenze se il rider è preparato
Non è la prima volta che il kitesurf e gli appassionati che lo praticano si rendono protagonisti di soccorsi in mare. Spesso questo sport viene visto con disprezzo dai bagnanti perché reputato pericoloso. A volte è vero, può esserlo, ma solo perché alcuni rider sono semplicemente persone impreparate che non sanno gestire la propria attrezzatura e non rispettano il mare. La maggior parte tuttavia sono proprio come Anna Ingrosso, esperti, generosi e solidali.
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