1 Maggio 2015

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Istruttori IKO, Nuovi corsi in Toscana

di: Redazione Kitesurfing

Didattica

Intervista a Mauro Pellegrini, formatore Iko

Il centro Kitesurf Grosseto organizza nel mese di maggio un corso di Assistente Istruttore AITC e un corso Istruttore 1° Livello ITC secondo gli standard di sicurezza e i metodi di insegnamento dell’organizzazione internazionale. Ne parliamo con il Capo Istruttori della scuola Mauro Pellegrini.

Il kitesurf è una delle disciplina sportive più emozionanti e innovative che negli ultimi anni si è diffusa a macchia d’olio coinvolgendo migliaia di appassionati in tutto il mondo. Come tutti gli sport di mare richiede ai praticanti conoscenza del contesto ambientale, della meteorologia e soprattutto impone di essere preparati sulla gestione dell’attrezzatura, perché per quanto appagante è una disciplina che in determinate condizioni può essere anche impegnativa e pericolosa, per sé e per gli altri. Ecco perché è importante quando si vuole cominciare quest’avventura rivolgersi a scuole ufficiali gestite da istruttori preparati e qualificati.

 Nel panorama della formazione internazionale una delle realtà che si è imposta nel corso degli anni proprio per il suo metodo didattico improntato a standard comuni e a un’attenzione particolare alla sicurezza sono i centri Iko, scuole cioè certificate dall’International Kitesurf Organization. Alcune di queste scuole sono presenti anche in Italia, come per esempio il centro  Kitesurf Grosseto  in Toscana . Il centro, gestito da Mauro Pellegrini, oltre a proporre classici corsi base e di perfezionamento, da un paio di anni organizza anche corsi di formazione istruttori Iko, destinati a chi della passione per il kitesurf vuole fare una professione. In questa stagione 2015  il Centro Kitesurf Grosseto ha già avviato un calendario di corsi istruttori. Tra quelli di prossima data c’è il Corso per Assistente Istruttore AITC organizzato nei giorni 14, 15 e 16 maggio oppure il 25, 26 e 27 maggio e poi il Corso per Istruttore 1° Livello Iko ITC in programma a partire dal 24 maggio e fino al 2 giugno. Ne parliamo proprio con il titolare della scuola Mauro Pellegrini che è approdato al kitesurf prima come praticante e poi come formatore istruttori Iko dopo dopo una lunga esperienza nel surf da onda e nel windsurf.

– Mauro, puoi spiegarci la filosofia Iko e perché ha un così grande successo nel mondo?

 «Mi piace portare in alto la bandiera dell’Iko perché i corsi di questa organizzazione sono i più sicuri e aggiornati del panorama kitesurf. Posso dirlo con cognizione di causa avendolo testato in prima persona quando feci io stesso il primo corso e poi diventando a mia volta istruttore. Gli standard di insegnamento e di sicurezza sono stati concepiti dieci anni fa, ma sono oggetto di aggiornamento costante. L’Iko organizza ogni anno dei meeting internazionali con tutti i responsabili dei corsi per confrontarsi sulle esperienze effettuate e sulle possibilità di migliorare il lavoro sul campo. Dopodiché sul frutto di questi incontri scrivono dei report che vengono inviati a tutti i formatori istruttori che in questo modo hanno sempre la possibilità di essere aggiornati sulle moderne metodologie didattiche. Poi Iko può contare su una rete internazionale di centri situati nei migliori spot del mondo, dalle Canarie, al Sud Africa, dai Caraibi ai Paesi asiatici, dalle Americhe all’Australia.

– Ci descrivi la tua scuola e lo spot in cui si trova?

 «Il Centro KITESURF GROSSETO è un centro Iko e questo è già una garanzia a livello ambientale perché l’organizzazione internazionale rilascia questa certificazione solo se la scuola rispetta certi parametri, per esempio la presenza di un fondale sabbioso e l’assenza di pericoli in acqua come scogli o barriere coralline ma anche a terra, come alberi di una certa stazza, case, etc. La scuola ha un canale di 150 metri con acqua che arriva alla vita per i primi 30 e poi un’area attrezzata per le lezioni a terra. Tutti questi elementi ne fanno un posto ideale per imparare il kitesurf e per perfezionarsi. Per quanto riguarda i venti, il nostro spot lavora al meglio con arie sia da Nord Ovest che da Sud Ovest che entrambi entrano side on. Da aprile a settembre nella zona si sviluppa anche un vento termico che inizia intorno alle 14 e continua a soffiare fino al tramonto. In caso di perturbazione sullo spot entra anche lo Scirocco che forma un po’ di onda e crea condizioni divertenti per i rider più esperti».

– Quali sono i requisiti di accesso ai corsi per diventare istruttore Iko?

 «Innanzitutto i corsi per diventare istruttori sono rigorosamente a numero chiuso (massimo 8) per specifica richiesta dell’organizzazione, questo per assicurare la massima efficacia delle lezioni e un controllo incisivo su ogni candidato. Quanto ai requisiti, per accedere al corso Assistenti serve avere come minimo 16 anni e avere un buon controllo dell’attrezzatura. Non sono necessarie abilità acrobatiche nei salti o nelle manovre di Freestyle, questo perché l’obiettivo di Iko è formare gente preparata ad insegnare correttamente il kitesurf e in sicurezza, quindi sono più indispensabili doti di interazione con i futuri allievi, capacità psicologiche di autocontrollo e pazienza, oltre che competenza sull’interpretazione del contesto ambientale ed eventuali pericoli. Per accedere al corso di Istruttore Iko 1° Livello occorre invece essere maggiorenni e saper gestire in autonomia il kite anche in condizioni di vento forte e mare formato, sapere bolinare e rilanciare un kite dall’acqua».

 – Quanto costano?

«Un elemento apprezzabile della Iko a mio avviso è che il corso organizzato qui in Toscana costa esattamente come quelli organizzati in Sicilia, in Sardegna, sul lago di Garda o su quello di Santa Croce. In questo modo si evitano favoritismi, ma anche sgradevoli speculazioni. Tutti i corsi includono le stesse materie, gli stessi esaminatori e lo stesso metodo didattico. Il corso di Assistente Istruttore AITC che è propedeutico a quello di Istruttore 1° Livello e obbligatorio costa 300 euro. Il costo del corso Istruttore di 1 Livello ITC è invece di 1.000 euro e comprende anche un Corso di Primo Soccorso MFA, anche questo obbligatorio».

 Dopo il corso Istruttore di 1° Livello come prosegue la carriera?

«Prosegue innanzitutto insegnando nei vari centri autorizzati e accumulando esperienza e ore di pratica, dopodiché si può accedere al Livello 2° Senior, quindi diventare Formatore Assistenti Istruttori, poi Capo Istruttore di centri Iko, e infine Esaminatore. C’è insomma la possibilità di una carriera che si basa sulle ore di lezione e sul numero di certificati rilasciati, un po’ come succede ai piloti di aereo. Questa è la differenza tra un brevetto e un semplice titolo».

 – Quali attrezzature utilizzate durante i corsi?

«Dopo avere utilizzato Naish per qualche anno, dal 2015 abbiamo creato una partnership con il marchio italiano Ultimate Kiteboarding e devo dire sono attrezzature ideali per insegnare: efficienti, leggere, facili da gestire, robuste e curate nei dettagli. Io personalmente uso North da tempo, ma devo confessare che come qualità e prestazioni le Ultimate mi hanno sorpreso, non hanno nulla da invidiare al celebre marchio e offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo. Agli allievi poi l’ardua sentenza».

– Oltre ai corsi organizzate anche altre attività?

«Certo, da qualche anno organizziamo dei kitecamp all’estero in particolare a Dakhla, in Marocco, uno spot eccezionale con acqua piatta e vento sostenuti, non a caso scelto come tappa del Campionale Mondiale di Freestyle. Qui facciamo uscite e ore di pratica in acqua, ma anche corsi specifici appoggiandoci al locale centro Iko con cui siamo diventati amici e siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti».

Articolo redatto da
DAVD INGIOSI
giornalista e Videoreporter
ufficiostampa@kitesurfing.it

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Istruttori IKO, Nuovi corsi in Toscana

di: Redazione Kitesurfing

Didattica

Intervista a Mauro Pellegrini, formatore Iko

Il centro Kitesurf Grosseto organizza nel mese di maggio un corso di Assistente Istruttore AITC e un corso Istruttore 1° Livello ITC secondo gli standard di sicurezza e i metodi di insegnamento dell’organizzazione internazionale. Ne parliamo con il Capo Istruttori della scuola Mauro Pellegrini.

Il kitesurf è una delle disciplina sportive più emozionanti e innovative che negli ultimi anni si è diffusa a macchia d’olio coinvolgendo migliaia di appassionati in tutto il mondo. Come tutti gli sport di mare richiede ai praticanti conoscenza del contesto ambientale, della meteorologia e soprattutto impone di essere preparati sulla gestione dell’attrezzatura, perché per quanto appagante è una disciplina che in determinate condizioni può essere anche impegnativa e pericolosa, per sé e per gli altri. Ecco perché è importante quando si vuole cominciare quest’avventura rivolgersi a scuole ufficiali gestite da istruttori preparati e qualificati.

 Nel panorama della formazione internazionale una delle realtà che si è imposta nel corso degli anni proprio per il suo metodo didattico improntato a standard comuni e a un’attenzione particolare alla sicurezza sono i centri Iko, scuole cioè certificate dall’International Kitesurf Organization. Alcune di queste scuole sono presenti anche in Italia, come per esempio il centro  Kitesurf Grosseto  in Toscana . Il centro, gestito da Mauro Pellegrini, oltre a proporre classici corsi base e di perfezionamento, da un paio di anni organizza anche corsi di formazione istruttori Iko, destinati a chi della passione per il kitesurf vuole fare una professione. In questa stagione 2015  il Centro Kitesurf Grosseto ha già avviato un calendario di corsi istruttori. Tra quelli di prossima data c’è il Corso per Assistente Istruttore AITC organizzato nei giorni 14, 15 e 16 maggio oppure il 25, 26 e 27 maggio e poi il Corso per Istruttore 1° Livello Iko ITC in programma a partire dal 24 maggio e fino al 2 giugno. Ne parliamo proprio con il titolare della scuola Mauro Pellegrini che è approdato al kitesurf prima come praticante e poi come formatore istruttori Iko dopo dopo una lunga esperienza nel surf da onda e nel windsurf.

– Mauro, puoi spiegarci la filosofia Iko e perché ha un così grande successo nel mondo?

 «Mi piace portare in alto la bandiera dell’Iko perché i corsi di questa organizzazione sono i più sicuri e aggiornati del panorama kitesurf. Posso dirlo con cognizione di causa avendolo testato in prima persona quando feci io stesso il primo corso e poi diventando a mia volta istruttore. Gli standard di insegnamento e di sicurezza sono stati concepiti dieci anni fa, ma sono oggetto di aggiornamento costante. L’Iko organizza ogni anno dei meeting internazionali con tutti i responsabili dei corsi per confrontarsi sulle esperienze effettuate e sulle possibilità di migliorare il lavoro sul campo. Dopodiché sul frutto di questi incontri scrivono dei report che vengono inviati a tutti i formatori istruttori che in questo modo hanno sempre la possibilità di essere aggiornati sulle moderne metodologie didattiche. Poi Iko può contare su una rete internazionale di centri situati nei migliori spot del mondo, dalle Canarie, al Sud Africa, dai Caraibi ai Paesi asiatici, dalle Americhe all’Australia.

– Ci descrivi la tua scuola e lo spot in cui si trova?

 «Il Centro KITESURF GROSSETO è un centro Iko e questo è già una garanzia a livello ambientale perché l’organizzazione internazionale rilascia questa certificazione solo se la scuola rispetta certi parametri, per esempio la presenza di un fondale sabbioso e l’assenza di pericoli in acqua come scogli o barriere coralline ma anche a terra, come alberi di una certa stazza, case, etc. La scuola ha un canale di 150 metri con acqua che arriva alla vita per i primi 30 e poi un’area attrezzata per le lezioni a terra. Tutti questi elementi ne fanno un posto ideale per imparare il kitesurf e per perfezionarsi. Per quanto riguarda i venti, il nostro spot lavora al meglio con arie sia da Nord Ovest che da Sud Ovest che entrambi entrano side on. Da aprile a settembre nella zona si sviluppa anche un vento termico che inizia intorno alle 14 e continua a soffiare fino al tramonto. In caso di perturbazione sullo spot entra anche lo Scirocco che forma un po’ di onda e crea condizioni divertenti per i rider più esperti».

– Quali sono i requisiti di accesso ai corsi per diventare istruttore Iko?

 «Innanzitutto i corsi per diventare istruttori sono rigorosamente a numero chiuso (massimo 8) per specifica richiesta dell’organizzazione, questo per assicurare la massima efficacia delle lezioni e un controllo incisivo su ogni candidato. Quanto ai requisiti, per accedere al corso Assistenti serve avere come minimo 16 anni e avere un buon controllo dell’attrezzatura. Non sono necessarie abilità acrobatiche nei salti o nelle manovre di Freestyle, questo perché l’obiettivo di Iko è formare gente preparata ad insegnare correttamente il kitesurf e in sicurezza, quindi sono più indispensabili doti di interazione con i futuri allievi, capacità psicologiche di autocontrollo e pazienza, oltre che competenza sull’interpretazione del contesto ambientale ed eventuali pericoli. Per accedere al corso di Istruttore Iko 1° Livello occorre invece essere maggiorenni e saper gestire in autonomia il kite anche in condizioni di vento forte e mare formato, sapere bolinare e rilanciare un kite dall’acqua».

 – Quanto costano?

«Un elemento apprezzabile della Iko a mio avviso è che il corso organizzato qui in Toscana costa esattamente come quelli organizzati in Sicilia, in Sardegna, sul lago di Garda o su quello di Santa Croce. In questo modo si evitano favoritismi, ma anche sgradevoli speculazioni. Tutti i corsi includono le stesse materie, gli stessi esaminatori e lo stesso metodo didattico. Il corso di Assistente Istruttore AITC che è propedeutico a quello di Istruttore 1° Livello e obbligatorio costa 300 euro. Il costo del corso Istruttore di 1 Livello ITC è invece di 1.000 euro e comprende anche un Corso di Primo Soccorso MFA, anche questo obbligatorio».

 Dopo il corso Istruttore di 1° Livello come prosegue la carriera?

«Prosegue innanzitutto insegnando nei vari centri autorizzati e accumulando esperienza e ore di pratica, dopodiché si può accedere al Livello 2° Senior, quindi diventare Formatore Assistenti Istruttori, poi Capo Istruttore di centri Iko, e infine Esaminatore. C’è insomma la possibilità di una carriera che si basa sulle ore di lezione e sul numero di certificati rilasciati, un po’ come succede ai piloti di aereo. Questa è la differenza tra un brevetto e un semplice titolo».

 – Quali attrezzature utilizzate durante i corsi?

«Dopo avere utilizzato Naish per qualche anno, dal 2015 abbiamo creato una partnership con il marchio italiano Ultimate Kiteboarding e devo dire sono attrezzature ideali per insegnare: efficienti, leggere, facili da gestire, robuste e curate nei dettagli. Io personalmente uso North da tempo, ma devo confessare che come qualità e prestazioni le Ultimate mi hanno sorpreso, non hanno nulla da invidiare al celebre marchio e offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo. Agli allievi poi l’ardua sentenza».

– Oltre ai corsi organizzate anche altre attività?

«Certo, da qualche anno organizziamo dei kitecamp all’estero in particolare a Dakhla, in Marocco, uno spot eccezionale con acqua piatta e vento sostenuti, non a caso scelto come tappa del Campionale Mondiale di Freestyle. Qui facciamo uscite e ore di pratica in acqua, ma anche corsi specifici appoggiandoci al locale centro Iko con cui siamo diventati amici e siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti».

Articolo redatto da
DAVD INGIOSI
giornalista e Videoreporter
ufficiostampa@kitesurfing.it

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