15 Giugno 2009

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Test TOXIC WAVE Tavola Wave ibrida della nota casa italiana RRD

di: Redazione Kitesurfing

PREMESSA

Ciao a tutti. Ormai nel kiteboarding la disciplina del waveriding si sta affermando sempre di più e ciò grazie alla inarrestabile evoluzione delle ali e delle tavole. I kite di nuova generazione consentono, infatti di surfare l’onda mantenendo il contatto con il face e non perdendo l’inviluppo di volo quando il rider “insegue” l’ala nei turn front side. Quanto alle tavole, le moderne kite surfboard si dimostrano sempre più reattive ma capaci, nel contempo, di assicurare la tenuta della trazione del kite durante le normali andature. E proprio queste ultime si stanno diversificando a seconda delle condizioni di onda e vento che generalmente si trovano nei vari spot. Fondamentalmente le direzioni verso le quali tende il mercato sono tre. Classiche surfboard thruster o quadrifin per condizioni di onda pulita e vento side o side off. Surfboard più corte e reattive, magari fish o egg shaped, thruster o qudrifin per condizioni di onda piccola e veloce. La terza categoria fa storia a sé e potrebbe essere definita tavole “mutant”, ovvero tavole capaci di adattarsi ad uno stile “crossover” freeride, hooked freestyle e wave. Inutile dire che l’applicazione di tali materiali è rivolta a condizioni di onda grande e piccola ma di vento side on od addirittura onshore. In alcuni casi si tratta di tavole twin tip con spiccate attitudini wave che sollevano il praticante “allergico” alle tavole direzionali di apprendere la strambata. Personalmente nel mio quiver esistono ancora due tavole mutant classiche, la Naish Alien 137 e la Naish 4,10 pro edition. Seppur capaci entrambe di navigare in entrambe le direzioni per sfruttarne al massimo le caratteristiche di velocità (di molto superiore per inciso ad un twin tip…) occorre strambare. Per chi come me proviene dal windsurf la strambata in planata non è assolutamente un problema. Ma nel corso di questi lunghi anni di pratica mi sono reso conto che in particolari condizioni di onda grossa e vento onshore forte un direzionale non è la scelta giusta. Questo perché la surfata non è mai front side ma back side. Non solo, evadere dai grossi e disordinati frangenti strambando è poco pratico ed addirittura dannoso. Infine, a volte, lo shore break è così grosso ed insidioso che con una tavola del genere ci si può lanciare sulla schiuma quando raggiunge il bagnasciuga. E così mi sono munito tre anni fà di un twin tip wave, il Fanatic Dr. Gonzo che mi ha regalato splendide session con il libeccio forte qui da noi a Latina beach. Nel frattempo la tavola è uscita di produzione ed addirittura dal 2009 la Fanatic ha cessato, almeno per il momento, la sua decennale attività nel mondo del kiteboarding. E così ho iniziato a guardare con interesse alla Toxic wave tavola twin tip wave prodotta dal nostro marchio di punta la RRD. Da buon windsurfista uso con immensa soddisfazione tavole RRD quali il wave twin 82 ed il freestyle 105 entrambe del 2009. Ed allora ecco il mio interesse accrescersi sempre più. E così sono riuscito finalmente a “catturare” il primo Toxic wave 2009 che mi è capitato a tiro. Quale è l’obiettivo che la gloriosa casa italiana si prefigge di conseguire con questa tavola? Beh, è semplicissimo, surfare le onde con un “surfino” capace di navigare in entrambe le direzioni e quindi senza strambare. Non solo, entro certi limiti, si può sciorinare un repertorio freestyle piuttosto ampio, sicuramente immensamente superiore a quello consentito dalle classiche surfboard. Vedremo in acqua se tali obiettivi sono stati conseguiti. Esaminando la tavola in spiaggia non posso fare a meno di apprezzarne la stupenda grafica con tanto di teschi in carena (gigante!) ed in coperta (medio…). Proprio la carena presenta un monoconcavo pronunciato sinonimo di confort ed efficacia nel passaggio di bordo. Inoltre la prua presenta uno scalino utile a facilitare la navigazione quando si naviga con la poppa in avanti. La curva è studiata per evitare impuntamenti proprio nel bordo invertito. Le pinne sono tutte della stessa lunghezza in G 10 con quelle della poppa disposte su base thruster (trifin). I pads e le straps possono essere fissati senza l’ausilio di un cacciavite con un ingegnoso sistema a fasce rigide. Ciò risulta utilissimo quando si vuole cambiare, a seconda del vento e prima della session, il bordo privilegiato di surfata. Essendo un eccellente “strambatore” avrei preferito straps simmetriche ed in linea ma dopo i primi bordi ho capito che una simile disposizione (twin tip) garantisce prestazioni di assoluto rilievo. Ultima notazione la tavola è veramente poco spessa e abbastanza piccola e quindi ciò ne restringe il campo ideale di utilizzazione a vento moderato forte. E veniamo ai molteplici test condotti con la Toxic.

Peso rider 70 Kg.

Ala Cabrinha Crossbow IDS 13, Cabrinha Switchblade IDS 10

Condizioni dei test: svariate, vento side, side/on ed onshore moderato e forte dai14 a 25 nodi acqua onda da un metro a due metri e mezzo.

PLANATA
La tavola ha bisogno almeno di vento moderato per esprimere le enormi potenzialità. Non è studiata per condizioni di vento leggero. La velocità di navigazione non risulta elevatissima e questo nel puro surfing è un vantaggio. Quando si scende il face di una parete liquida la tavola si trasforma ma proprio perché la velocità è quella giusta non si perde mai il contatto con l’onda.

BOLINA

Mediamente ottima, solo discreta in caso di vento incostante e rafficato. Anche in questo caso si percepisce che si tratta di una tavola studiata per condizioni toste.

EDGING/PROIEZIONE

L’edging anche in reverse (prua indietro) è ottimo. La proiezione, ovvero l’energia che caricando il bordo si riesce ad accumulare è una delle sorprese di questo eccellente prodotto. Saltare alti, ben coordinati è assolutamente facile.

POP

Nonostante sia un “surfino mutante” il pop risulta davvero ottimo tanto che ci si può divertire con raley piuttosto radicali.

RICEZIONE

Eccellente, atterrare fuori asse salti molto alti ma scoordinati è semplicissimo. Questa è una dote di rilievo anche nell’atterraggio di aerials davanti al face dell’onda.


CARVING

Impressionante. Con il vento giusto pare di avere una frusta. Tavola iper reattiva è possibile disegnare traiettorie radicali e strette senza perdere velocità.

WAVE RIDING

La dote principale della tavola! In alcuni momenti non mi pareva di avere un twin tip. Il piacere del puro surfing è assolutamente salvaguardato con il vantaggio di una assoluta semplicità intrinseca. Il cambio di bordo avviene in modo immediato e soprattutto la velocità della tavola è perfettamente associabile alla discesa e risalita del face dell’onda. Davvero una grande dote della tavola. Un elemento di rilievo che mi ricorda la mia RRD windsurf wave twinzer 82. La tavola ama rimanere “attiva” anche in onde non particolarmente ripide.

CONFORT DI ANDATURA

Assolutamente eccellente. Monoconcavo e complesso straps/pads, tutto concorre a rendere la Toxic adattissima a digerire il choppone più esasperato. Da notare il mantenimento di questo confort anche nell’andatura reverse.

CONCLUSIONI

La prima volta che sono uscito con la Toxic il vento era sui 15/19 nodi side on mure a sinistra e le onde non particolarmente apprezzabili anzi a dirla tutta decisamente scadenti. Beh, dopo tre ore e mezza di puro divertimento sono uscito dall’acqua solo perché il giorno dopo era previsto mare grosso e libeccio e quindi desideravo “risparmiarmi” un pochino. Un giocattolone tanto divertente e duttile da trasformare una session così apparentemente trascurabile in una session di puro divertimento. Surfate, salti anche complessi e la chiusura pulita della manovra hooked più complicata che ho appreso (power 540 in down loop con ulteriore rotazione finale e mantenimento della direzione), dote riservata a pochi twin tip. Il giorno dopo un altro discorso, onde grosse e vento onshore ed ancora una giornata da incorniciare. Se vi piace surfare davvero l’onda ma alternando saltoni e manovre di una certa complessità allora la Toxic è una scelta obbligata. Inutile dire che è entrata a far parte del mio quiver ed aspetto con ansia la giornata in cui la userò di nuovo. Difetti? La perfezione non è di questo mondo, parlando delle prestazioni la bolina con vento debole non è il suo forte e per quanto attiene alla costruzione la vernice del rivestimento è piuttosto delicata. Durante un wipe out particolarmente violento la strap anteriore si è aperta e sono dovuto rientrare a riva per ripristinarla. La cosa non si è più ripetuta ma il dubbio sulla tenuta del velcro rimane. Ciò nondimeno si tratta di dettagli, ho già visto la Toxic del 2010 e tranne la costruzione con il legno in vista mi pare che fortunatamente lo shape dovrebbe essere mantenuto. Quindi, concludendo per i nemici della tavola direzionale ecco un valido alleato da tenere in considerazione!

Aloha and Godspeed

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Ciao a tutti. Ormai nel kiteboarding la disciplina del waveriding si sta affermando sempre di più e ciò grazie alla inarrestabile evoluzione delle ali e delle tavole. I kite di nuova generazione consentono, infatti di surfare l’onda mantenendo il contatto con il face e non perdendo l’inviluppo di volo quando il rider “insegue” l’ala nei turn front side. Quanto alle tavole, le moderne kite surfboard si dimostrano sempre più reattive ma capaci, nel contempo, di assicurare la tenuta della trazione del kite durante le normali andature. E proprio queste ultime si stanno diversificando a seconda delle condizioni di onda e vento che generalmente si trovano nei vari spot. Fondamentalmente le direzioni verso le quali tende il mercato sono tre. Classiche surfboard thruster o quadrifin per condizioni di onda pulita e vento side o side off. Surfboard più corte e reattive, magari fish o egg shaped, thruster o qudrifin per condizioni di onda piccola e veloce. La terza categoria fa storia a sé e potrebbe essere definita tavole “mutant”, ovvero tavole capaci di adattarsi ad uno stile “crossover” freeride, hooked freestyle e wave. Inutile dire che l’applicazione di tali materiali è rivolta a condizioni di onda grande e piccola ma di vento side on od addirittura onshore. In alcuni casi si tratta di tavole twin tip con spiccate attitudini wave che sollevano il praticante “allergico” alle tavole direzionali di apprendere la strambata. Personalmente nel mio quiver esistono ancora due tavole mutant classiche, la Naish Alien 137 e la Naish 4,10 pro edition. Seppur capaci entrambe di navigare in entrambe le direzioni per sfruttarne al massimo le caratteristiche di velocità (di molto superiore per inciso ad un twin tip…) occorre strambare. Per chi come me proviene dal windsurf la strambata in planata non è assolutamente un problema. Ma nel corso di questi lunghi anni di pratica mi sono reso conto che in particolari condizioni di onda grossa e vento onshore forte un direzionale non è la scelta giusta. Questo perché la surfata non è mai front side ma back side. Non solo, evadere dai grossi e disordinati frangenti strambando è poco pratico ed addirittura dannoso. Infine, a volte, lo shore break è così grosso ed insidioso che con una tavola del genere ci si può lanciare sulla schiuma quando raggiunge il bagnasciuga. E così mi sono munito tre anni fà di un twin tip wave, il Fanatic Dr. Gonzo che mi ha regalato splendide session con il libeccio forte qui da noi a Latina beach. Nel frattempo la tavola è uscita di produzione ed addirittura dal 2009 la Fanatic ha cessato, almeno per il momento, la sua decennale attività nel mondo del kiteboarding. E così ho iniziato a guardare con interesse alla Toxic wave tavola twin tip wave prodotta dal nostro marchio di punta la RRD. Da buon windsurfista uso con immensa soddisfazione tavole RRD quali il wave twin 82 ed il freestyle 105 entrambe del 2009. Ed allora ecco il mio interesse accrescersi sempre più. E così sono riuscito finalmente a “catturare” il primo Toxic wave 2009 che mi è capitato a tiro. Quale è l’obiettivo che la gloriosa casa italiana si prefigge di conseguire con questa tavola? Beh, è semplicissimo, surfare le onde con un “surfino” capace di navigare in entrambe le direzioni e quindi senza strambare. Non solo, entro certi limiti, si può sciorinare un repertorio freestyle piuttosto ampio, sicuramente immensamente superiore a quello consentito dalle classiche surfboard. Vedremo in acqua se tali obiettivi sono stati conseguiti. Esaminando la tavola in spiaggia non posso fare a meno di apprezzarne la stupenda grafica con tanto di teschi in carena (gigante!) ed in coperta (medio…). Proprio la carena presenta un monoconcavo pronunciato sinonimo di confort ed efficacia nel passaggio di bordo. Inoltre la prua presenta uno scalino utile a facilitare la navigazione quando si naviga con la poppa in avanti. La curva è studiata per evitare impuntamenti proprio nel bordo invertito. Le pinne sono tutte della stessa lunghezza in G 10 con quelle della poppa disposte su base thruster (trifin). I pads e le straps possono essere fissati senza l’ausilio di un cacciavite con un ingegnoso sistema a fasce rigide. Ciò risulta utilissimo quando si vuole cambiare, a seconda del vento e prima della session, il bordo privilegiato di surfata. Essendo un eccellente “strambatore” avrei preferito straps simmetriche ed in linea ma dopo i primi bordi ho capito che una simile disposizione (twin tip) garantisce prestazioni di assoluto rilievo. Ultima notazione la tavola è veramente poco spessa e abbastanza piccola e quindi ciò ne restringe il campo ideale di utilizzazione a vento moderato forte. E veniamo ai molteplici test condotti con la Toxic.

Peso rider 70 Kg.

Ala Cabrinha Crossbow IDS 13, Cabrinha Switchblade IDS 10

Condizioni dei test: svariate, vento side, side/on ed onshore moderato e forte dai14 a 25 nodi acqua onda da un metro a due metri e mezzo.

PLANATA
La tavola ha bisogno almeno di vento moderato per esprimere le enormi potenzialità. Non è studiata per condizioni di vento leggero. La velocità di navigazione non risulta elevatissima e questo nel puro surfing è un vantaggio. Quando si scende il face di una parete liquida la tavola si trasforma ma proprio perché la velocità è quella giusta non si perde mai il contatto con l’onda.

BOLINA

Mediamente ottima, solo discreta in caso di vento incostante e rafficato. Anche in questo caso si percepisce che si tratta di una tavola studiata per condizioni toste.

EDGING/PROIEZIONE

L’edging anche in reverse (prua indietro) è ottimo. La proiezione, ovvero l’energia che caricando il bordo si riesce ad accumulare è una delle sorprese di questo eccellente prodotto. Saltare alti, ben coordinati è assolutamente facile.

POP

Nonostante sia un “surfino mutante” il pop risulta davvero ottimo tanto che ci si può divertire con raley piuttosto radicali.

RICEZIONE

Eccellente, atterrare fuori asse salti molto alti ma scoordinati è semplicissimo. Questa è una dote di rilievo anche nell’atterraggio di aerials davanti al face dell’onda.


CARVING

Impressionante. Con il vento giusto pare di avere una frusta. Tavola iper reattiva è possibile disegnare traiettorie radicali e strette senza perdere velocità.

WAVE RIDING

La dote principale della tavola! In alcuni momenti non mi pareva di avere un twin tip. Il piacere del puro surfing è assolutamente salvaguardato con il vantaggio di una assoluta semplicità intrinseca. Il cambio di bordo avviene in modo immediato e soprattutto la velocità della tavola è perfettamente associabile alla discesa e risalita del face dell’onda. Davvero una grande dote della tavola. Un elemento di rilievo che mi ricorda la mia RRD windsurf wave twinzer 82. La tavola ama rimanere “attiva” anche in onde non particolarmente ripide.

CONFORT DI ANDATURA

Assolutamente eccellente. Monoconcavo e complesso straps/pads, tutto concorre a rendere la Toxic adattissima a digerire il choppone più esasperato. Da notare il mantenimento di questo confort anche nell’andatura reverse.

CONCLUSIONI

La prima volta che sono uscito con la Toxic il vento era sui 15/19 nodi side on mure a sinistra e le onde non particolarmente apprezzabili anzi a dirla tutta decisamente scadenti. Beh, dopo tre ore e mezza di puro divertimento sono uscito dall’acqua solo perché il giorno dopo era previsto mare grosso e libeccio e quindi desideravo “risparmiarmi” un pochino. Un giocattolone tanto divertente e duttile da trasformare una session così apparentemente trascurabile in una session di puro divertimento. Surfate, salti anche complessi e la chiusura pulita della manovra hooked più complicata che ho appreso (power 540 in down loop con ulteriore rotazione finale e mantenimento della direzione), dote riservata a pochi twin tip. Il giorno dopo un altro discorso, onde grosse e vento onshore ed ancora una giornata da incorniciare. Se vi piace surfare davvero l’onda ma alternando saltoni e manovre di una certa complessità allora la Toxic è una scelta obbligata. Inutile dire che è entrata a far parte del mio quiver ed aspetto con ansia la giornata in cui la userò di nuovo. Difetti? La perfezione non è di questo mondo, parlando delle prestazioni la bolina con vento debole non è il suo forte e per quanto attiene alla costruzione la vernice del rivestimento è piuttosto delicata. Durante un wipe out particolarmente violento la strap anteriore si è aperta e sono dovuto rientrare a riva per ripristinarla. La cosa non si è più ripetuta ma il dubbio sulla tenuta del velcro rimane. Ciò nondimeno si tratta di dettagli, ho già visto la Toxic del 2010 e tranne la costruzione con il legno in vista mi pare che fortunatamente lo shape dovrebbe essere mantenuto. Quindi, concludendo per i nemici della tavola direzionale ecco un valido alleato da tenere in considerazione!

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