We Need To Talk: la salute mentale nello…
Il noto canale youtube di Dirty Habits che si dedica prevalentemente allo sport estremo rilascerà oggi 24 marzo 2023 al
24 Marzo 2023
30 Dicembre 2009
Il concetto di spreader bar con gancio mobile è datato 1985, anno in cui un tedesco ha brevettato un gancio mobile da utilizzare nel windsurf, seguito da altri pionieri che vi hanno apportato modifiche poco rilevanti.
Questo brevetto non è mai diventato un prodotto commerciale a causa della difficoltà nel gestire il movimento completamente libero: in condizioni normali il movimento era facilmente gestibile mentre era ingestibile in condizioni di vento forte
a causa sia delle estreme condizioni che dell’impossibilità di trovare punti di stabilità che potevano dare garanzie adeguate alle esigenze dell’atleta. Anche la NORTH aveva introdotto sul mercato un gancio mobile per windsurf ma
crediamo ne siano stati venduti pochissimi, forse sono state vendute più mute che questo gancio tagliava ad ogni movimento laterale!
Nel 2003 un italiano neofita degli sport del mare, ma proveniente dagli sport di montagna quali lo sci alpino e lo snowboard, vede i primi kitesurfers praticare questo divertente ed adrenalinico sport e decide di cimentarsi anche lui.
La prima cosa che nota è la somiglianza delle kiteboard con gli snowboard, ma anche che la trazione laterale generata dal kite non trasmette le stesse sensazioni dello snowboard dove il corpo è completamente libero di muoversi indipendentemente
dalla tavola. Il primo tentativo è stato quello di tagliare il gancio della spreader bar e sostituirlo con un anello che poteva scivolare liberamente. Dopo un anno nasce la prima DYNABAR in versione “super complicata”, gancio mobile connesso ad una slitta che scivola all’interno di un tubo
contenente due molle di posizionamento centrale come si può notare nell’ immagine.
Il progetto rimane in stand-by per alcuni anni e nel 2008 la DYNABAR V3 viene presentata sul mercato USA in una versione semplificata, con accorgimenti brevettati che hanno risolto il problema di stabilità centrale tramite un profilo lineare composto da 3 o 5 angoli.
Questi angoli garantiscono al gancio mobile la stabilità necessaria nella posizione centrale durante l’andatura normale, mentre lo lasciano scorrere lateralmente quando l’atleta assume la posizione toe-side.
Nella prima metà del 2009, grazie ai numerosi feedback e suggerimenti provenienti dai rivenditori USA, nasce la DYNABAR V4 con 3 modelli mirati ai 3 stili emergenti: FREERIDE, PROWAVE e PRORACE. Nel modello PRORACE la barra centrale in acciaio è stata
Sostituita da una corda in dyneema per offrire al racer la possibilità di posizionare il gancio in qualsiasi posizione continuando a mantenere la stabilità necessaria per poter affrontare questa disciplina.
l gancio mobile è connesso ad un elastico per riportarlo nella posizione centrale appena viene a mancare la trazione laterale. Inoltre è stato aggiunto un meccanismo rimovibile sul gancio scorrevole che permette il blocco del
Chicken Loop del kite senza dover utilizzare il fermo in dotazione: questo semplice meccanismo garantisce la tenuta del CL senza rischi di fuoriuscita indesiderata come avviene con le normali spreader bar a gancio fisso.
Questa soluzione apparentemente semplice ha richiesto la realizzazione di diversi prototipi e la verifica da parte di atleti con caratteristiche diverse, dal principiante al kiter esperto: la DYNABAR è poco indicata per lo
stile freestyle, ma in questo caso il trapezio stesso è superfluo! Ad oggi DYNABAR è venduta in tutto il mondo, nell’ordine di quantità vendute USA, Australia, Europa, Sud Africa, Hawaii ed Isole Cayman. Ovviamente le maggiori vendite sono state fatte in località dove l’utilizzo della
tavola direzionale surfboard è ormai diventato uno standard. Cosa succederà nel prossimo futuro? L’aumentare dei kiters che utilizzano le tavole direzionali darà una ulteriore spinta in avanti alla domanda di questo tipo di soluzione e JAY si è preparata con una ulteriore evoluzione
denominata DYNABAR V5 con importanti miglioramenti alla qualità costruttiva e dei materiali. Infine c’è da aspettarsi l’entrata sul mercato di marchi importanti con modelli basati sul questo progetto tutto italiano.
Il concetto di spreader bar con gancio mobile è datato 1985, anno in cui un tedesco ha brevettato un gancio mobile da utilizzare nel windsurf, seguito da altri pionieri che vi hanno apportato modifiche poco rilevanti.
Questo brevetto non è mai diventato un prodotto commerciale a causa della difficoltà nel gestire il movimento completamente libero: in condizioni normali il movimento era facilmente gestibile mentre era ingestibile in condizioni di vento forte
a causa sia delle estreme condizioni che dell’impossibilità di trovare punti di stabilità che potevano dare garanzie adeguate alle esigenze dell’atleta. Anche la NORTH aveva introdotto sul mercato un gancio mobile per windsurf ma
crediamo ne siano stati venduti pochissimi, forse sono state vendute più mute che questo gancio tagliava ad ogni movimento laterale!
Nel 2003 un italiano neofita degli sport del mare, ma proveniente dagli sport di montagna quali lo sci alpino e lo snowboard, vede i primi kitesurfers praticare questo divertente ed adrenalinico sport e decide di cimentarsi anche lui.
La prima cosa che nota è la somiglianza delle kiteboard con gli snowboard, ma anche che la trazione laterale generata dal kite non trasmette le stesse sensazioni dello snowboard dove il corpo è completamente libero di muoversi indipendentemente
dalla tavola. Il primo tentativo è stato quello di tagliare il gancio della spreader bar e sostituirlo con un anello che poteva scivolare liberamente. Dopo un anno nasce la prima DYNABAR in versione “super complicata”, gancio mobile connesso ad una slitta che scivola all’interno di un tubo
contenente due molle di posizionamento centrale come si può notare nell’ immagine.
Il progetto rimane in stand-by per alcuni anni e nel 2008 la DYNABAR V3 viene presentata sul mercato USA in una versione semplificata, con accorgimenti brevettati che hanno risolto il problema di stabilità centrale tramite un profilo lineare composto da 3 o 5 angoli.
Questi angoli garantiscono al gancio mobile la stabilità necessaria nella posizione centrale durante l’andatura normale, mentre lo lasciano scorrere lateralmente quando l’atleta assume la posizione toe-side.
Nella prima metà del 2009, grazie ai numerosi feedback e suggerimenti provenienti dai rivenditori USA, nasce la DYNABAR V4 con 3 modelli mirati ai 3 stili emergenti: FREERIDE, PROWAVE e PRORACE. Nel modello PRORACE la barra centrale in acciaio è stata
Sostituita da una corda in dyneema per offrire al racer la possibilità di posizionare il gancio in qualsiasi posizione continuando a mantenere la stabilità necessaria per poter affrontare questa disciplina.
l gancio mobile è connesso ad un elastico per riportarlo nella posizione centrale appena viene a mancare la trazione laterale. Inoltre è stato aggiunto un meccanismo rimovibile sul gancio scorrevole che permette il blocco del
Chicken Loop del kite senza dover utilizzare il fermo in dotazione: questo semplice meccanismo garantisce la tenuta del CL senza rischi di fuoriuscita indesiderata come avviene con le normali spreader bar a gancio fisso.
Questa soluzione apparentemente semplice ha richiesto la realizzazione di diversi prototipi e la verifica da parte di atleti con caratteristiche diverse, dal principiante al kiter esperto: la DYNABAR è poco indicata per lo
stile freestyle, ma in questo caso il trapezio stesso è superfluo! Ad oggi DYNABAR è venduta in tutto il mondo, nell’ordine di quantità vendute USA, Australia, Europa, Sud Africa, Hawaii ed Isole Cayman. Ovviamente le maggiori vendite sono state fatte in località dove l’utilizzo della
tavola direzionale surfboard è ormai diventato uno standard. Cosa succederà nel prossimo futuro? L’aumentare dei kiters che utilizzano le tavole direzionali darà una ulteriore spinta in avanti alla domanda di questo tipo di soluzione e JAY si è preparata con una ulteriore evoluzione
denominata DYNABAR V5 con importanti miglioramenti alla qualità costruttiva e dei materiali. Infine c’è da aspettarsi l’entrata sul mercato di marchi importanti con modelli basati sul questo progetto tutto italiano.
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