12 Febbraio 2010

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Parliamo un po del WAVE, Antonio Gaudini racconta la sua prima esperienza

di: Redazione Kitesurfing

E’ da molto tempo che volevo scrivere due righe sul wave, ed ecco che ieri mi è venuta l’ispirazione dopo che un mio amico mi ha chiamato per telefono, riferendomi che dopo la mia ultima session di qualche giorno fa nello spot di Marinaretti di Anzio, molti rider si erano incuriositi sull’utilizzo e le scelte delle mie attrezzature.

Dopo anni di prove e test di varie tavole monodirezionali di molte brand, non sono mai stato attratto da questa disciplina, fino a quando dopo aver fatto un viaggio a Capoverde e sopratutto dopo essere stato incitato da alcuni amici di Roma, decido finalmente di buttarmi in piena regola cercando di imparare lo stile WAVE utilizzando una tavola MONODIREZIONALE.
 

Sicuramente nella settimana passata a Capoverde le condizioni sono state anche una specie di battesimo per me, infatti abbiamo avuto condizioni di onda regolare di circa un metro e mezzo due, perfetto per chi vuole capire la tecnica che si deve effettuare per iniziare a ricamare sull’onda.

Premetto che non sono ne un surfista da onda, ne un windsurfista (non ho mai impugnato una vela) , quindi il mio approccio sull’onda e stato totalmente oscuro prima dell’arrivo del kitesurf.

In principio ho cercato di imparare ad impostare la surfata dell’onda con una bidirezionale, più che altro perchè avevo la possibilità di muovermi meglio in caso di mare agitato, ma la surfata come ben si sà con un twintip è totalmente diversa, perchè devi sempre avere il kite che tira, oltre  ad avere spesso il problema della tavola che si ingavona per colpa della poca lunghezza.

Ma questo primo step per me fondamentale per coloro che vogliono iniziare, perchè ho per prima cosa imparare a muovere il kite, è una tecnica che se non si fa un po di pratica prima non è poi cosi semplice da imparare.

PRIMA REGOLA
BISOGNA PRIMA DARE DIREZIONE ALLA VELA E POI SI IMPOSTA LA SURFATA SULL’ONDA

Successivamente ho provato ad utilizzare delle tavole ibride, sempre molto simili alle bidirezionali, ma con la possibilità di avere una punta un po più lunga per favorire la surfata, ma anche con questo modello bisogna sempre avere il kite che tira.

Una volta a Capoverde, ho deciso di utilizzare invece una tavola monodirezionale per l’intera vacanza, e sotto consiglio di alcuni amici sono riuscito pian piano a capire alcuni movimenti essenziali per l’utilizzo di una tavola direzionale.

La tavola avendo molto più volume, ed una prua accentuata ti accompagna sulla parete dell’onda con molta più facilità ed armonia, dove a volte puoi persino annullare completamente il tiro della vela per farti spingere e sentire a pieno la forza del mare.

Parto dal presupposto che durante l’estate la mia fortuna è stata quella di acquistare una tavola RACE sulla quale sono riuscito a prendere confidenza sia con le strambate che con le virate utile per chi vuole iniziare ad imparare questa disciplina.

Ma dopo tutta questa premessa, arriviamo finalmente alle tavole che per questo periodo ho deciso di utilizzare. Nonostante la mia ricerca nei vari siti internazionali di kitesurf e nelle varie riviste, ho deciso di non seguire assolutamente quello che mi indicavano, infatti visto il mio peso (88 kg) mi si consigliava di utilizzare delle tavola a 4 pinne (quad) 6’2 6’11 per avere più volume e per avere più stabilità in andatura, ma dopo averne testate di varie , non trovavo il giusto feeling tra me e la tavola, fino a quando ho deciso di acquistare delle tavole con misure più piccole, infatti adesso utilizzo una 5’8 di serie ed una 5’5 custom rigorosamente 3 pinne.

La differenza tra le due tavole che ho acquistato è sostanziale, perchè una ( 5’8 ) può essere utilizzata sia con le streps che senza, mentre l’altra ( 5’5 ) può essere utilizzata solo senza streps, con differenze di costruzione oltre di caratteristiche a seconda dell’ onda.

La tavola 5’8 è una RRD Fatal Wave Classic destinata ad uno style con onda bella formata e lenta, per dare la possibilità di carvare in modo deciso, ma non troppo violento, una tavola 3 fisn che ti permette sempre di tenerla sotto controllo, una tavola che ti permette di sbagliare, ma molto veloce in andatura.Ho scelto la tavola anche perchè ti permette di iniziare ad imparare lo stile wave in modo semplice.

Dopo essere andato in Brasile 15 giorni, nello spot di Paracuru’ ho avuto la possibilità di perfezionare quello che avevo imparato a Capoverde e nell’occasione ho avuto la possibilità di farmi fare da uno shaper locale una tavola da onda inserendo nello shape le caratteristiche di una tavola che poteva soddisfare le mie esigenze ed ecco che è nata la una tavola da surf leggerissima, che mi dava la possibilità di carvare sull’onda in modo dimanico, ma nello stesso tempo con molto controllo, ma questa volta senza utilizzare le streps.

A dire il vero non amo moltissimo sufare con le streps, e forse questo è stato il motivo di utilizzare a seconda delle situazioni due tavole da onda anzichè una.

Nella circostanza di Marinaretti ad Anzio, il vento era un po ON ed il mare non era molto formato, condizioni erano le condizioni perfette per utilizzare la tavola 5’5 senza streps per fare un po di FUNNY WAVE… per dare un po di dinamicità all’uscita…

A differenza di uscite come queste dove la streps è d’obbligo, sopratutto per la sicurezza in acqua, anche perchè se si perde la tavola con il mare molto agitato piò comunque creare disagio.

on questo non dico che lo stile wave adesso è il più bello, anzi tutt’altro, per me il freestyle mi da ancora una carica ed un’emozione che nessuno style per il momento può darmi, ma visto le nuovissime attrezzature e visto che con questo stile si evita di cascare spesso nell’acqua ghiacciata, diciamo che in questo periodo dell’anno mi diverte molto senza rischiare di farmi male con il freestyle per colpa del freddo.

Concludo questo paragrafo nel dire, che surfare l’onda con il kitesurf ha un suo stile ed un suo fascino grazie sopratutto alle attrezzature di ultima generazione che grazie alle Brand si possono trovano sul mercato. 

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E’ da molto tempo che volevo scrivere due righe sul wave, ed ecco che ieri mi è venuta l’ispirazione dopo che un mio amico mi ha chiamato per telefono, riferendomi che dopo la mia ultima session di qualche giorno fa nello spot di Marinaretti di Anzio, molti rider si erano incuriositi sull’utilizzo e le scelte delle mie attrezzature.

Dopo anni di prove e test di varie tavole monodirezionali di molte brand, non sono mai stato attratto da questa disciplina, fino a quando dopo aver fatto un viaggio a Capoverde e sopratutto dopo essere stato incitato da alcuni amici di Roma, decido finalmente di buttarmi in piena regola cercando di imparare lo stile WAVE utilizzando una tavola MONODIREZIONALE.
 

Sicuramente nella settimana passata a Capoverde le condizioni sono state anche una specie di battesimo per me, infatti abbiamo avuto condizioni di onda regolare di circa un metro e mezzo due, perfetto per chi vuole capire la tecnica che si deve effettuare per iniziare a ricamare sull’onda.

Premetto che non sono ne un surfista da onda, ne un windsurfista (non ho mai impugnato una vela) , quindi il mio approccio sull’onda e stato totalmente oscuro prima dell’arrivo del kitesurf.

In principio ho cercato di imparare ad impostare la surfata dell’onda con una bidirezionale, più che altro perchè avevo la possibilità di muovermi meglio in caso di mare agitato, ma la surfata come ben si sà con un twintip è totalmente diversa, perchè devi sempre avere il kite che tira, oltre  ad avere spesso il problema della tavola che si ingavona per colpa della poca lunghezza.

Ma questo primo step per me fondamentale per coloro che vogliono iniziare, perchè ho per prima cosa imparare a muovere il kite, è una tecnica che se non si fa un po di pratica prima non è poi cosi semplice da imparare.

PRIMA REGOLA
BISOGNA PRIMA DARE DIREZIONE ALLA VELA E POI SI IMPOSTA LA SURFATA SULL’ONDA

Successivamente ho provato ad utilizzare delle tavole ibride, sempre molto simili alle bidirezionali, ma con la possibilità di avere una punta un po più lunga per favorire la surfata, ma anche con questo modello bisogna sempre avere il kite che tira.

Una volta a Capoverde, ho deciso di utilizzare invece una tavola monodirezionale per l’intera vacanza, e sotto consiglio di alcuni amici sono riuscito pian piano a capire alcuni movimenti essenziali per l’utilizzo di una tavola direzionale.

La tavola avendo molto più volume, ed una prua accentuata ti accompagna sulla parete dell’onda con molta più facilità ed armonia, dove a volte puoi persino annullare completamente il tiro della vela per farti spingere e sentire a pieno la forza del mare.

Parto dal presupposto che durante l’estate la mia fortuna è stata quella di acquistare una tavola RACE sulla quale sono riuscito a prendere confidenza sia con le strambate che con le virate utile per chi vuole iniziare ad imparare questa disciplina.

Ma dopo tutta questa premessa, arriviamo finalmente alle tavole che per questo periodo ho deciso di utilizzare. Nonostante la mia ricerca nei vari siti internazionali di kitesurf e nelle varie riviste, ho deciso di non seguire assolutamente quello che mi indicavano, infatti visto il mio peso (88 kg) mi si consigliava di utilizzare delle tavola a 4 pinne (quad) 6’2 6’11 per avere più volume e per avere più stabilità in andatura, ma dopo averne testate di varie , non trovavo il giusto feeling tra me e la tavola, fino a quando ho deciso di acquistare delle tavole con misure più piccole, infatti adesso utilizzo una 5’8 di serie ed una 5’5 custom rigorosamente 3 pinne.

La differenza tra le due tavole che ho acquistato è sostanziale, perchè una ( 5’8 ) può essere utilizzata sia con le streps che senza, mentre l’altra ( 5’5 ) può essere utilizzata solo senza streps, con differenze di costruzione oltre di caratteristiche a seconda dell’ onda.

La tavola 5’8 è una RRD Fatal Wave Classic destinata ad uno style con onda bella formata e lenta, per dare la possibilità di carvare in modo deciso, ma non troppo violento, una tavola 3 fisn che ti permette sempre di tenerla sotto controllo, una tavola che ti permette di sbagliare, ma molto veloce in andatura.Ho scelto la tavola anche perchè ti permette di iniziare ad imparare lo stile wave in modo semplice.

Dopo essere andato in Brasile 15 giorni, nello spot di Paracuru’ ho avuto la possibilità di perfezionare quello che avevo imparato a Capoverde e nell’occasione ho avuto la possibilità di farmi fare da uno shaper locale una tavola da onda inserendo nello shape le caratteristiche di una tavola che poteva soddisfare le mie esigenze ed ecco che è nata la una tavola da surf leggerissima, che mi dava la possibilità di carvare sull’onda in modo dimanico, ma nello stesso tempo con molto controllo, ma questa volta senza utilizzare le streps.

A dire il vero non amo moltissimo sufare con le streps, e forse questo è stato il motivo di utilizzare a seconda delle situazioni due tavole da onda anzichè una.

Nella circostanza di Marinaretti ad Anzio, il vento era un po ON ed il mare non era molto formato, condizioni erano le condizioni perfette per utilizzare la tavola 5’5 senza streps per fare un po di FUNNY WAVE… per dare un po di dinamicità all’uscita…

A differenza di uscite come queste dove la streps è d’obbligo, sopratutto per la sicurezza in acqua, anche perchè se si perde la tavola con il mare molto agitato piò comunque creare disagio.

on questo non dico che lo stile wave adesso è il più bello, anzi tutt’altro, per me il freestyle mi da ancora una carica ed un’emozione che nessuno style per il momento può darmi, ma visto le nuovissime attrezzature e visto che con questo stile si evita di cascare spesso nell’acqua ghiacciata, diciamo che in questo periodo dell’anno mi diverte molto senza rischiare di farmi male con il freestyle per colpa del freddo.

Concludo questo paragrafo nel dire, che surfare l’onda con il kitesurf ha un suo stile ed un suo fascino grazie sopratutto alle attrezzature di ultima generazione che grazie alle Brand si possono trovano sul mercato. 

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