Lo Stagnone di Marsala: Il Paradiso del Kitesurf…
Vivi l’esperienza unica del kitesurf allo Stagnone di Marsala nel 2025! Scopri corsi personalizzati per tutti i livel
15 Ottobre 2024
30 Marzo 2011
Abbiamo intervistato Simone Vannucci, Product Manager di Royal Kiteboarding, per farci spiegare come nasce il progetto di un’ala da kitesurf.
Ciao Simone, intanto raccontaci brevemente qualcosa di te… per chi già non ti conoscesse!
Nato a Firenze nel ’73 ho scoperto il windsurf abbastanza tardi. Nell’inverno ’98/’99 conobbi e segui a Maui una ragazza che mi avrebbe cambiato la vita introducendomi ad un nuovo sport nel momento idale. Grazie a Samanatha Batt ho avuto la possibilita’ di vedere da vicinissimo i primi passi di un nuovissimo sport. Prima con un Wipika 5.0 a due cavi, poi con uno a cassoni, nel 2000 buttai tutto per passare a quello che fu per tutti una vera rivoluzione; Il Naish AR 5.0 a 4 cavi. In quell’anno iniziai anche la il mio rapporto con RRD. Nei 7 anni successivi ho partecipato al campionato Italiano, a quello tedesco, sono stato invitato a partecipare al BMC World Tour, per 3 anni ho concluso il tour PKRA nei primi 10 e il quarto posto alla RedBull King Of The Air Maui 2003 e’ stato il mio miglior risultato internazionale.
Dal 2003 ho iniziato a disegnare i kites RRD fino ad arrivare a Royal Kiteboarding nel 2007.
Quindi possiamo dire che sei un Designer di vele da kitesurf?
Si, mi curo del disegno, dello sviluppo e della produzione di tutte le tavole e i kites Royal.
Veniamo al dunque. Come nasce un nuovo modello di vela?
Si parte sempre da un progetto che racchiude le caratteristiche che si vogliono ottenere se trattasi di un nuovo kite oppure da una lista di cose su cui si intende lavorare se trattasi dell’aggiornamento di un prodotto esistente.
E dopo il progetto quali sono le fasi successive?
A questo punto inizia il lavoro con prototipi.
Se e’ un progetto ex-novo inizio con 6 kites diversi se si tratta di un aggiornamento di un kite esistente porto allora porto avanti due progetti separati [3 kites completamente nuovi e 3 versioni modificate del kite dell’anno precedente]. Si provano e si sceglie quello che meglio risponde a quello che si cerca di ottenere e si va avanti con quello. Anche il miglior kite modificato viene salvato e ci si lavora sopra. Ambedue i progetti vengono sviluppati per 3/4 generazioni, poi scelgo il progetto che mi da piu’ garanzie e inizio a lavorare su tutte le misure. Da questo momento ci vogliono in media 4/7 generazioni per ogni misura per finalizzare il tutto per la produzione. In tutto un processo che dura diversi mesi.
C’è un progetto a cui sei particolarmente legato?
Sono appena rientrato da San Francisco dove con Joey Pasquali abbiamo finito l’ERAracePRO ed è stato sicuramente il progetto più stimolante da quando ho iniziato a disegnare vele. In parte perchè rappresentava una vera sfida essendo il primissimo kite sul mercato realizzato esclusivamente per il race, ma sopratutto perche’ essendo un’ala disegnata per andare il piu’ veloce possibile, poco importavano le sensazioni personali e tutto è stato testato con continui allineamenti in mare e regatando confrontando continuamente i dati rilevati dai GPS. L’estrema tecnicita’ di questa disciplina mi ha stimolato moltissimo. Il risultato ottenuto con queste ali a 9 stecche e’ veramente impressionante. L’ERAracePRO [10 | 13 | 16 | 19] si unisce oggi alle 3 tavole STEALTH dando vita ad una linea completamente dedicata al race e unica nel suo genere: La Royal Factory Racing Line.
Restiamo su Royal: ho visto che differenziate le vele in base all’apertura dell’arco, piuttosto che per altre caratteristiche, ci spieghi il perché di questa scelta?
Questa scelta è nata dal desiderio di offrire kites per tutti i gusti mantenendo la scelta il più semplice e istintiva possibile in linea con la filosofia Royal. Personalmente ho sempre pensato che utilizzare termini quali Freestyle o Freeride volesse dire tutto e niente creando confusione in chi deve scegliere l’ala giusta per il suo modo di navigare. Mi è sembrato molto più naturale dividere le ali in base a come appaiono [aperture dell’arco] e al loro modo di volare [hooked-in | All-Around | un-hooked].
Per chi non e’ interessato a navigare staccato dal trapezio, l’ERA offre quella potenza e lift in piu’ derivanti da un arco della Leading Edge molto piu’ ampio.
Per chi ama eseguire manovre staccato dal trapezio il Solo e’ la scelta piu’ adatta per la reattivita’, velocita’ e volo staccato dal trapezio tipici del suo arco chiuso a C.
Per chi invece sta’ ancora sviluppando il proprio stile e non vuole precludersi niente abbiamo creato l’XTera.
Un nuovo kite che per ampiezza di arco e sensazioni si pone esattamente a meta’ tra ERA e Solo. Un kite meno potente degli altri due, con un profilo piu’ profondo che ispira confidenza sia attaccato che staccato dal trapezio. Il kite ideale per chi vuol fare un po di tutto o semplicemente prendere confidenza con un kite veramente All-Around e meno specifico.
Un’ultima domanda: quali sono state secondo te le invenzioni che hanno segnato lo sviluppo delle ali da kitesurf?
I 4 cavi e il de-power sono stati la vera rivoluzione del nostro sport. Con essi la bolina, i salti e la sicurezza sono cambiati per sempre. In quel momento il kitesurf e’ diventato uno sport. Correva l’anno 2000.
Abbiamo intervistato Simone Vannucci, Product Manager di Royal Kiteboarding, per farci spiegare come nasce il progetto di un’ala da kitesurf.
Ciao Simone, intanto raccontaci brevemente qualcosa di te… per chi già non ti conoscesse!
Nato a Firenze nel ’73 ho scoperto il windsurf abbastanza tardi. Nell’inverno ’98/’99 conobbi e segui a Maui una ragazza che mi avrebbe cambiato la vita introducendomi ad un nuovo sport nel momento idale. Grazie a Samanatha Batt ho avuto la possibilita’ di vedere da vicinissimo i primi passi di un nuovissimo sport. Prima con un Wipika 5.0 a due cavi, poi con uno a cassoni, nel 2000 buttai tutto per passare a quello che fu per tutti una vera rivoluzione; Il Naish AR 5.0 a 4 cavi. In quell’anno iniziai anche la il mio rapporto con RRD. Nei 7 anni successivi ho partecipato al campionato Italiano, a quello tedesco, sono stato invitato a partecipare al BMC World Tour, per 3 anni ho concluso il tour PKRA nei primi 10 e il quarto posto alla RedBull King Of The Air Maui 2003 e’ stato il mio miglior risultato internazionale.
Dal 2003 ho iniziato a disegnare i kites RRD fino ad arrivare a Royal Kiteboarding nel 2007.
Quindi possiamo dire che sei un Designer di vele da kitesurf?
Si, mi curo del disegno, dello sviluppo e della produzione di tutte le tavole e i kites Royal.
Veniamo al dunque. Come nasce un nuovo modello di vela?
Si parte sempre da un progetto che racchiude le caratteristiche che si vogliono ottenere se trattasi di un nuovo kite oppure da una lista di cose su cui si intende lavorare se trattasi dell’aggiornamento di un prodotto esistente.
E dopo il progetto quali sono le fasi successive?
A questo punto inizia il lavoro con prototipi.
Se e’ un progetto ex-novo inizio con 6 kites diversi se si tratta di un aggiornamento di un kite esistente porto allora porto avanti due progetti separati [3 kites completamente nuovi e 3 versioni modificate del kite dell’anno precedente]. Si provano e si sceglie quello che meglio risponde a quello che si cerca di ottenere e si va avanti con quello. Anche il miglior kite modificato viene salvato e ci si lavora sopra. Ambedue i progetti vengono sviluppati per 3/4 generazioni, poi scelgo il progetto che mi da piu’ garanzie e inizio a lavorare su tutte le misure. Da questo momento ci vogliono in media 4/7 generazioni per ogni misura per finalizzare il tutto per la produzione. In tutto un processo che dura diversi mesi.
C’è un progetto a cui sei particolarmente legato?
Sono appena rientrato da San Francisco dove con Joey Pasquali abbiamo finito l’ERAracePRO ed è stato sicuramente il progetto più stimolante da quando ho iniziato a disegnare vele. In parte perchè rappresentava una vera sfida essendo il primissimo kite sul mercato realizzato esclusivamente per il race, ma sopratutto perche’ essendo un’ala disegnata per andare il piu’ veloce possibile, poco importavano le sensazioni personali e tutto è stato testato con continui allineamenti in mare e regatando confrontando continuamente i dati rilevati dai GPS. L’estrema tecnicita’ di questa disciplina mi ha stimolato moltissimo. Il risultato ottenuto con queste ali a 9 stecche e’ veramente impressionante. L’ERAracePRO [10 | 13 | 16 | 19] si unisce oggi alle 3 tavole STEALTH dando vita ad una linea completamente dedicata al race e unica nel suo genere: La Royal Factory Racing Line.
Restiamo su Royal: ho visto che differenziate le vele in base all’apertura dell’arco, piuttosto che per altre caratteristiche, ci spieghi il perché di questa scelta?
Questa scelta è nata dal desiderio di offrire kites per tutti i gusti mantenendo la scelta il più semplice e istintiva possibile in linea con la filosofia Royal. Personalmente ho sempre pensato che utilizzare termini quali Freestyle o Freeride volesse dire tutto e niente creando confusione in chi deve scegliere l’ala giusta per il suo modo di navigare. Mi è sembrato molto più naturale dividere le ali in base a come appaiono [aperture dell’arco] e al loro modo di volare [hooked-in | All-Around | un-hooked].
Per chi non e’ interessato a navigare staccato dal trapezio, l’ERA offre quella potenza e lift in piu’ derivanti da un arco della Leading Edge molto piu’ ampio.
Per chi ama eseguire manovre staccato dal trapezio il Solo e’ la scelta piu’ adatta per la reattivita’, velocita’ e volo staccato dal trapezio tipici del suo arco chiuso a C.
Per chi invece sta’ ancora sviluppando il proprio stile e non vuole precludersi niente abbiamo creato l’XTera.
Un nuovo kite che per ampiezza di arco e sensazioni si pone esattamente a meta’ tra ERA e Solo. Un kite meno potente degli altri due, con un profilo piu’ profondo che ispira confidenza sia attaccato che staccato dal trapezio. Il kite ideale per chi vuol fare un po di tutto o semplicemente prendere confidenza con un kite veramente All-Around e meno specifico.
Un’ultima domanda: quali sono state secondo te le invenzioni che hanno segnato lo sviluppo delle ali da kitesurf?
I 4 cavi e il de-power sono stati la vera rivoluzione del nostro sport. Con essi la bolina, i salti e la sicurezza sono cambiati per sempre. In quel momento il kitesurf e’ diventato uno sport. Correva l’anno 2000.
15 Ottobre 2024
Lo Stagnone di Marsala: Il Paradiso del Kitesurf per…
14 Ottobre 2024
Qatar Airways GKA Kite World Tour 2024: il debutto…
1 Agosto 2024
Multe al Kitesurf a Latina – Una Situazione Inaccettabile…
27 Luglio 2024
Il Kitesurf alle Olimpiadi: Un Nuovo Capitolo nella Storia…
8 Luglio 2024
Campionato Italiano di Kitesurf: Conclusione esaltante a Lo Stagnone
5 Luglio 2024
Campionato italiano di kitesurf FREESTYLE e BIG AIR
26 Aprile 2020
Il video replica Diretta Live Corona Virus Fase 2
25 Aprile 2020
DIRETTA LIVE: Covid 19 Fase due come sarà?
5 Ottobre 2017
Sardinia Grand Slam – Day 1
23 Gennaio 2017
I nuovi eletti della Classe Kiteboarding Italia
15 Dicembre 2016
Simone Vannucci passa dal kite surf alla Jaguar per…
16 Luglio 2012
Kitesurfing Racing trofeo Gianmarco Pari 2012
Kitecamp Stagnone Ottobre 2024 | Italia
Kitecamp Stagnone Settembre 2024 | Italia
Kitecamp Brasile 2024 | Brasile
Kitecamp Stagnone Marzo 2024 | Italia
Boa Vista 2024 | Capo Verde
CROCIERA KITE EGITTO PONTE DEL DUE GIUGNO | Hurghada e Mar Rosso - Egitto
30 Marzo 2023
Top 5 Località Estive per Kiters
30 Marzo 2023
Focus on: Il meglio del Wingfoil Racing World Cup…
30 Marzo 2020
Scompare il Kiters Jonathan Tarquinio
30 Marzo 2016
Best Sessions Taiba
30 Marzo 2015
KiteLoose, quando il kitesurf è made in Italy
30 Marzo 2014
Offerta di Lavoro a Capoverde
30 Marzo 2012
Wainman Hawaii 2013 C-Kite
30 Marzo 2011
Cartoline virtuali da: Foce Verde
30 Marzo 2010
STINTINO CONTEST il programma Ufficiale della manifestazione di Pasqua
30 Marzo 2010
Colossal Extreme Show 2010
30 Marzo 2010
Slingshot 12 RPM 2010
30 Marzo 2009
Nuovo sito web FLYBOARDS on line!