28 Gennaio 2013

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Ritrovato un borsone di Kitesurf che era sull’aereo di MISSONI

di: Kitesurfing Editorial Team

Un borsone per l’attrezzatura da kitesurf ritrovato a Curacao, poco più di 200 chilometri da Los Roques, aggiunge un altro tassello all’indagine sulla scomparsa di Vittorio Missoni, il cui aereo non si trova più dal cinque gennaio.

“Un turista tedesco” ha ritrovato “su una scogliera un borsone da kitesurf appartenente a un italiano”. A scriverlo è il Corriere della Sera, che spiega anche che l’attrezzatura si trovava sull’aereo su cui si trovavano Missoni, la compagna e due amici. La corrente lo avrebbe portato fino a Curacao.

Il proprietario della borsa non si trovava con i Missoni. Il bagaglio era stato però imbarcato sul loro aereo.

MILANO – Una mattina di poco più di due settimane fa un turista tedesco in vacanza sull’isola di Curaçao, un protettorato dei Paesi Bassi nel mar dei Caraibi, trova su una scogliera un borsone da kitesurf . È vuoto, ma attaccata c’è un’etichetta con nome e cognome di un italiano.

Quel borsone viaggiava sull’aereo che da Los Roques trasportava a Caracas Vittorio Missoni, la compagna Maurizia Castiglioni, con gli amici Elda Scalvenzi e Guido Foresti. È una svolta nelle ricerche e nell’inchiesta sulla scomparsa dell’erede della famosa casa di moda. Anche se la prova definitiva verrà dal ritrovamento dei corpi o dei resti del bimotore Islander, la borsa recuperata sembra non lasciare spazio ad altre ipotesi: il piccolo aereo da turismo si è inabissato (bisognerà stabilire se a causa di un’avaria o di una manovra errata da parte del pilota).
A Curaçao, in queste ore, c’è il cognato di Missoni, Claudio Verna, con i funzionari che per conto del governo italiano coprono l’area del Sudamerica e stanno verificando tutti i dettagli del ritrovamento.

Il 4 gennaio scorso, quattro minuti dopo il decollo dell’aereo che trasporta Missoni e i suoi amici, dallo stesso aeroporto dell’arcipelago caraibico parte un altro piccolo velivolo con destinazione Caracas. Pieno di turisti, alcuni dei quali italiani. La stiva è stracolma di bagagli, tanto che poco prima il pilota del secondo aereo ha chiesto al collega che trasporta Vittorio Missoni se potesse imbarcare il borsone di un suo passeggero che conteneva tutta l’attrezzatura per praticare kitesurf (uno sport molto in voga nelle isole ventose che abbina l’uso di una tavola a una specie di paracadute con il quale fare acrobazie).

Il primo Islander decolla, ma a Caracas non arriverà mai. Sparito nel nulla. Scatta l’allarme, la notizia arriva a Milano e il fratello di Vittorio Missoni, Luca, per conto della famiglia, si precipita in Venezuela. Cominciano le ricerche, difficoltose. Si pattuglia tutto il tratto di mare in cui si pensa che l’aereo si sia inabissato, sino alla penisola del Paraguanà. Inutilmente: dell’aereo, dei suoi occupanti o dei bagagli trasportati nessuna traccia.

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Ritrovato un borsone di Kitesurf che era sull’aereo di MISSONI

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Un borsone per l’attrezzatura da kitesurf ritrovato a Curacao, poco più di 200 chilometri da Los Roques, aggiunge un altro tassello all’indagine sulla scomparsa di Vittorio Missoni, il cui aereo non si trova più dal cinque gennaio.

“Un turista tedesco” ha ritrovato “su una scogliera un borsone da kitesurf appartenente a un italiano”. A scriverlo è il Corriere della Sera, che spiega anche che l’attrezzatura si trovava sull’aereo su cui si trovavano Missoni, la compagna e due amici. La corrente lo avrebbe portato fino a Curacao.

Il proprietario della borsa non si trovava con i Missoni. Il bagaglio era stato però imbarcato sul loro aereo.

MILANO – Una mattina di poco più di due settimane fa un turista tedesco in vacanza sull’isola di Curaçao, un protettorato dei Paesi Bassi nel mar dei Caraibi, trova su una scogliera un borsone da kitesurf . È vuoto, ma attaccata c’è un’etichetta con nome e cognome di un italiano.

Quel borsone viaggiava sull’aereo che da Los Roques trasportava a Caracas Vittorio Missoni, la compagna Maurizia Castiglioni, con gli amici Elda Scalvenzi e Guido Foresti. È una svolta nelle ricerche e nell’inchiesta sulla scomparsa dell’erede della famosa casa di moda. Anche se la prova definitiva verrà dal ritrovamento dei corpi o dei resti del bimotore Islander, la borsa recuperata sembra non lasciare spazio ad altre ipotesi: il piccolo aereo da turismo si è inabissato (bisognerà stabilire se a causa di un’avaria o di una manovra errata da parte del pilota).
A Curaçao, in queste ore, c’è il cognato di Missoni, Claudio Verna, con i funzionari che per conto del governo italiano coprono l’area del Sudamerica e stanno verificando tutti i dettagli del ritrovamento.

Il 4 gennaio scorso, quattro minuti dopo il decollo dell’aereo che trasporta Missoni e i suoi amici, dallo stesso aeroporto dell’arcipelago caraibico parte un altro piccolo velivolo con destinazione Caracas. Pieno di turisti, alcuni dei quali italiani. La stiva è stracolma di bagagli, tanto che poco prima il pilota del secondo aereo ha chiesto al collega che trasporta Vittorio Missoni se potesse imbarcare il borsone di un suo passeggero che conteneva tutta l’attrezzatura per praticare kitesurf (uno sport molto in voga nelle isole ventose che abbina l’uso di una tavola a una specie di paracadute con il quale fare acrobazie).

Il primo Islander decolla, ma a Caracas non arriverà mai. Sparito nel nulla. Scatta l’allarme, la notizia arriva a Milano e il fratello di Vittorio Missoni, Luca, per conto della famiglia, si precipita in Venezuela. Cominciano le ricerche, difficoltose. Si pattuglia tutto il tratto di mare in cui si pensa che l’aereo si sia inabissato, sino alla penisola del Paraguanà. Inutilmente: dell’aereo, dei suoi occupanti o dei bagagli trasportati nessuna traccia.

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