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Le prossime Olimpiadi di Parigi saranno un palcoscenico straordinario per lo sport acquatico del Kiteboard, che finalmente avrà il riconoscimento ufficiale come disciplina olimpica. Questa vittoria segue una vicenda complessa iniziata nel 2016, quando il Kiteboard aveva ottenuto lo status olimpico, solo per vederlo revocato più tardi nello stesso anno. È grazie all’instancabile impegno di Mirco Babini, presidente dell’Associazione Internazionale Kiteboarding (IKA), che il Kiteboard è ora parte integrante delle prossime Olimpiadi.
Mirco Babini, uomo di grande dedizione e passione per il Kiteboard, ha lavorato instancabilmente per raggiungere questo traguardo. Ha dichiarato: “Nel 2016, c’era molta confusione, e fu giusto che il Kite perdesse lo status olimpico. Era una strada errata. Negli anni successivi, la Federazione si è strutturata, e il processo è stato condotto in modo regolare. Finalmente, nel 2019 a Londra, il Kiteboard è stato inserito nella shortlist per le Olimpiadi del 2024. Adesso siamo in pieno preparativo per il debutto a Parigi“.
Il Kiteboard farà parte delle discipline di Foiling a Parigi 2024, insieme alle categorie Nakra (catamarano volante), iQFoil (Windsurf Foil) e, finalmente, Formula Kite, una variante del Kite Foil da regata. Cinque giovani atleti italiani stanno lottando per la qualificazione: Maggie Pescetto, campionessa italiana di Kite Foil; Sofia Tomasoni, medaglia d’oro alle Olimpiadi Giovanili del 2018 nella categoria Twin Tip Racing; Tiana Laporte; Riccardo Pianosi, campione europeo a Portsmouth nel 2023; e Lorenzo Boschetti.
Questo traguardo olimpico rappresenta il culmine di un percorso durato molti anni, considerando che il Kiteboard ha fatto il suo ingresso in Italia alla fine degli anni Novanta. Mirco Babini è stato uno dei pionieri di questo sport in Italia, ricordando con affetto: “Era il 1998. Io e pochi altri siamo stati i pionieri, kiters dal giorno zero, ancor prima che entrasse nella Federazione e diventasse uno sport agonistico.“
Fin dai primi anni 2000, Babini ha contribuito a creare una comunità e a organizzare eventi per diffondere la passione per il Kiteboard. Nel 2008, ha iniziato a progettare il futuro di questo sport, portando alla nascita dell’Associazione Internazionale Kiteboarding (IKA). Babini si sforza di far notare come inizialmente il Kiteboard dovesse passare attraverso la Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard per essere riconosciuto dal CONI, dal momento che la Federazione Italiana Vela non lo considerava. Solo nel 2012 il Kiteboard ha ottenuto il riconoscimento da quest’ultima.
Il 2012 è stato l’anno cruciale in cui il Kiteboard ha iniziato il percorso verso le Olimpiadi. Mirco Babini riflette con orgoglio: “Presi dalla voglia di far crescere questo sport e di mostrarne le potenzialità, abbiamo continuato a creare attività. Nel mese di ottobre 2012, abbiamo organizzato a Cagliari la prima competizione di Kite Racing a livello mondiale. Un evento che ha richiamato 220 atleti provenienti da tutto il mondo: la primissima idea olimpica che ha permesso al Kite di arrivare dove è oggi.”
Mirco Babini, con il suo spirito pionieristico, ha svolto un ruolo fondamentale nell’evoluzione del Kiteboard in Italia e nella sua affermazione come sport olimpico. Grazie ai suoi sforzi e alla dedizione di tanti altri, possiamo ora attendere con impazienza il debutto del Kiteboard alle Olimpiadi di Parigi, dove vedremo atleti italiani sfidarsi nella Formula Kite e dimostrare il loro talento in questa emozionante disciplina.
Le prossime Olimpiadi di Parigi saranno un palcoscenico straordinario per lo sport acquatico del Kiteboard, che finalmente avrà il riconoscimento ufficiale come disciplina olimpica. Questa vittoria segue una vicenda complessa iniziata nel 2016, quando il Kiteboard aveva ottenuto lo status olimpico, solo per vederlo revocato più tardi nello stesso anno. È grazie all’instancabile impegno di Mirco Babini, presidente dell’Associazione Internazionale Kiteboarding (IKA), che il Kiteboard è ora parte integrante delle prossime Olimpiadi.
Mirco Babini, uomo di grande dedizione e passione per il Kiteboard, ha lavorato instancabilmente per raggiungere questo traguardo. Ha dichiarato: “Nel 2016, c’era molta confusione, e fu giusto che il Kite perdesse lo status olimpico. Era una strada errata. Negli anni successivi, la Federazione si è strutturata, e il processo è stato condotto in modo regolare. Finalmente, nel 2019 a Londra, il Kiteboard è stato inserito nella shortlist per le Olimpiadi del 2024. Adesso siamo in pieno preparativo per il debutto a Parigi“.
Il Kiteboard farà parte delle discipline di Foiling a Parigi 2024, insieme alle categorie Nakra (catamarano volante), iQFoil (Windsurf Foil) e, finalmente, Formula Kite, una variante del Kite Foil da regata. Cinque giovani atleti italiani stanno lottando per la qualificazione: Maggie Pescetto, campionessa italiana di Kite Foil; Sofia Tomasoni, medaglia d’oro alle Olimpiadi Giovanili del 2018 nella categoria Twin Tip Racing; Tiana Laporte; Riccardo Pianosi, campione europeo a Portsmouth nel 2023; e Lorenzo Boschetti.
Questo traguardo olimpico rappresenta il culmine di un percorso durato molti anni, considerando che il Kiteboard ha fatto il suo ingresso in Italia alla fine degli anni Novanta. Mirco Babini è stato uno dei pionieri di questo sport in Italia, ricordando con affetto: “Era il 1998. Io e pochi altri siamo stati i pionieri, kiters dal giorno zero, ancor prima che entrasse nella Federazione e diventasse uno sport agonistico.“
Fin dai primi anni 2000, Babini ha contribuito a creare una comunità e a organizzare eventi per diffondere la passione per il Kiteboard. Nel 2008, ha iniziato a progettare il futuro di questo sport, portando alla nascita dell’Associazione Internazionale Kiteboarding (IKA). Babini si sforza di far notare come inizialmente il Kiteboard dovesse passare attraverso la Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard per essere riconosciuto dal CONI, dal momento che la Federazione Italiana Vela non lo considerava. Solo nel 2012 il Kiteboard ha ottenuto il riconoscimento da quest’ultima.
Il 2012 è stato l’anno cruciale in cui il Kiteboard ha iniziato il percorso verso le Olimpiadi. Mirco Babini riflette con orgoglio: “Presi dalla voglia di far crescere questo sport e di mostrarne le potenzialità, abbiamo continuato a creare attività. Nel mese di ottobre 2012, abbiamo organizzato a Cagliari la prima competizione di Kite Racing a livello mondiale. Un evento che ha richiamato 220 atleti provenienti da tutto il mondo: la primissima idea olimpica che ha permesso al Kite di arrivare dove è oggi.”
Mirco Babini, con il suo spirito pionieristico, ha svolto un ruolo fondamentale nell’evoluzione del Kiteboard in Italia e nella sua affermazione come sport olimpico. Grazie ai suoi sforzi e alla dedizione di tanti altri, possiamo ora attendere con impazienza il debutto del Kiteboard alle Olimpiadi di Parigi, dove vedremo atleti italiani sfidarsi nella Formula Kite e dimostrare il loro talento in questa emozionante disciplina.
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